5 libri sul Surrealismo

Per gli amanti dell’arte e gli appassionati dell’avanguardia artistica del ‘900: 5 libri sul Surrealismo.

All’interno di questa selezione alcune chicche letterarie da non lasciarsi sfuggire.

“Ho trentasette anni. È il 30 giugno 1941, giorno in cui promisi di consegnare questo manoscritto all’editore. Ho appena finito di trascriver qui i segreti della mia vita; la mia vita soltanto, infatti, mi conferisce l’autorità di farmi ascoltare. Desidero essere ascoltato. Sono l’incarnazione più rappresentativa del dopoguerra europeo, ne ho vissuto tutte le avventure, tutti gli esperimenti, tutti i drammi. Protagonista della rivoluzione surrealista, ho seguito giorno dopo giorno gli incidenti intellettuali e le ripercussioni che il materialismo dialettico di dottrine pseudofllosofiche ha fondato sui miti del sangue e della razza del nazionalsocialismo.”

Un vero e proprio viaggio nella vita dell’artista ripercorrendo, insieme a lui, aneddoti (in alcuni punti sicuramente infiocchettati dalla fantasia narrativa) dell’infanzia, adolescenza e…

Le vite dei surrealisti di Desmond Morris

“Desmond Morris realizza la sua prima personale surrealista nel 1948 e, mentre si appresta a diventare uno dei più celebri divulgatori scientifici della sua generazione, frequenta per anni gli irresistibili personaggi di cui snocciola qui le avventure: Roberto Matta che si fa marchiare a fuoco il nome del marchese de Sade per rientrare nelle grazie di Breton; Giacometti che disdegna Marlene Dietrich (e le sue quarantaquattro valigie) in favore di una prostituta, Caroline Tamagno, nota soprattutto nella mala parigina; Miro e Masson costretti da Hemingway a fronteggiarsi in un fallimentare incontro di boxe; Salvador Dalì in tenuta da palombaro che – stecca da biliardo in resta e due levrieri al guinzaglio – dà spettacolo davanti a centinaia di giornalisti all’esposizione internazionale surrealista del 1936. Trentadue storie eccentriche che si snodano fra i bistrot della ville lumière e i posti più incongrui, come lo zoo di Londra, per approdare infine a New York, dove cominciano a spargersi i primi semi dell’Espressionismo Astratto”

Un’artista che tenta di raccontare altri artisti, gli anni ferventi del Surrealismo, aneddoti divertenti o “inciuci di corridoio” il tutto condito da una scrittura da “manuale” che rende il volume stesso una esperienza di lettura surrealmente ironica.

“Questo volume di Arturo Schwarz, frutto di 10 anni di lavoro, si propone di presentare il Surrealismo per quello che è – una filosofia della vita e non solo un movimento letterario o artistico. Di conseguenza vuole anche sottolineare quanto il Surrealismo sia più attuale che mai – nonostante storici frettolosi lo abbiano periodicamente dato per morto sin dal 1930. Con il Libro Primo, l’autore si propone di documentare la permanenza del Surrealismo. Il primo capitolo è intitolato, appunto, Attualità del Surrealismo”

Edito Skira, questo è forse un volume cardine per chi è curioso di capire come il Surrealismo viva ancora oggi all’interno dell’arte del 21esimo secolo.

“Incentrato su una problematica esistenziale, il Surrealismo si è accompagnato, lungo tutto il ‘900, all’esame sistematico dei campi di confine tra letteratura e scienze umane, fra sogno e veglia, fra ragione e follia, fra visibile e invisibile, mirando a illuminare i segreti di quei territori dell’uomo che l’organizzazione sociale tende a occultare. Tali ricchissime interferenze permangono fortemente vitali nella cultura contemporanea, così come ancora da saggiare fino in fondo sono le analisi politiche che il Surrealismo ha condotto, con coerenza e lucidità, sulle questioni più drammatiche del XX secolo (dal colonialismo al razzismo alle varie forme di totalitarismo), invero niente affatto risolte”

Se si è vogliosi di una lettura meno impegnativa del consiglio citato pocanzi questo è un testo che si pone nella stessa scia del precedente. Capire cioè le implicazioni della visione surrealista nelle arti (non solo pittoriche) che ancora oggi possono essere calate nei discorsi di attualità (immigrazione, razzismo etc).

Manifesti del Surrealismo di André Breton

“Il surrealismo non permette a chi vi sia ricorso di lasciarlo quando gli piaccia. Tutto porta a credere che esso agisca sullo spirito al modo degli stupefacenti; come questi, crea un certo stato di bisogno e può spingere l’uomo a tremende rivolte. È anch’esso, se si vuole, un paradiso molto artificiale, e l’attrazione che esercita cade sotto la critica di Baudelaire allo stesso titolo di tutti gli altri”

Non si può concludere questa carrellata di consigli senza citare Breton ed “I manifesti del Surrealismo”, il primo stilato nel 1924 il secondo stilato nel dicembre del ’29.