Clara Sánchez: i suoi 5 migliori

Clara Sánchez: i suoi 5 migliori per poter immergersi nelle storie di una delle scrittrici spagnole contemporanee più apprezzate.

Quando si “parla” di letteratura contemporanea spagnola e si vuole consigliare dei titoli al riguardo tra i più citati compaiono le opere di Clara Sánchez.

Tra i romanzi più letti “del momento” compaiono infatti le storie della Clara Sánchez, da noi conosciuta soprattutto grazie al romanzo “Il profumo delle foglie di limoni” (edito in Italia a partire dal 2011).

Nata nel 1955 a Guadalajara, ma cresciuta principalmente a Valencia, la Sánchez si trasferì più tardi a Madrid, dove studió all’Università Complutense filologia spagnola. Successivamente ottenerne la cattedra proprio presso la sopracitata università.

Una carriera inizialmente votata ad altro fin quando non ottiene un discreto successo in patria con alcune pubblicazioni e successivamente con l’uscita in libreria del romanzo che le valse il Premio Nadal: “Il profumo delle foglie di limoni”.

In Italia della sua intera produzione letteraria sono editi per il momento solo i”suoi più famosi”. Vediamo quali!

1. Il profumo delle foglie di limoni

Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c’è nessuno, e l’aria è pervasa dal profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. Si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti.

È così che si apre la storia di uno dei romanzi più celebri di Clara Sánchez. Il lettore di trova a fare la conoscenza della protagonista forse nel punto più basso della sua vita. Sandra, questo il nome della nostra protagonista, sta infatti vivendo un periodo profondamente difficile. Con la sensazione di voler scappare dalla sua stessa vita di rifugia dove nessuno può rintracciarla.

Da sola, in una casa tutta da rassettare, Sandra cerca di capire come “risolvere” i suoi problemi e allo stesso tempo dare un futuro al “piccolo umano” che ha i grembo.

Qui inizia a stringere un rapporto di cordialità e poi amicizia con i propri vicini di casa una coppia di anziani. Fredrik e Karin nascondo però l’impensabile. La trama va oltre rivelando già troppo per cui il consiglio è soprattutto non leggere la quarta di copertina ed avventurarsi semplicemente nella storia.

Un romanzo giustamente premiato e che potrebbe essere un ulteriore titolo da consigliare se si vuole ulteriormente approfondire gli orrori della Seconda Guerra Mondiale (soprattutto gli strascichi e le ombre purtroppo ancora annidate su suolo Europeo)

“Il male non sa cosa sia il male finché qualcuno non gli strappa la maschera del bene”

Il profumo delle foglie di limone

2. Entra nella mia vita

Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio e la piccola Veronica approfitta di un breve momento di solitudine per spiare tra le cose dei genitori. Apre una cartella piena di documenti, e scorge una foto. La estrae con la punta delle dita, come se bruciasse. Non l’ha mai vista prima. Ritrae una ragazzina poco più grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e un pallone tra le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le suggerisce che è meglio non fare domande, non adesso che la mamma è sempre triste.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una narrazione di Clara Sánchez che vuole porre accento questa volta su dinamiche familiari e segreti mai comunicati tra madre e figlia. Veronica, la nostra protagonista, deve fare i conti con la malattia della madre ed una foto trovata anni prima.

Anno dopo anno, Veronica si convince sempre più che le discussioni e i malumori in casa sua nascondano qualcosa di cui nessuno vuole parlare. E che l’enigma di quella foto, di quella bambina sconosciuta, c’entri in qualche modo. Ma quando diventa una donna, decisa e tenace, Veronica non può più fare finta di niente. La malattia della madre la costringe a fare i conti con un passato di cui non sa nulla, un passato rubato che la avvicina sempre di più alla bambina misteriosa della fotografia. Ritrovarla è l’unica strada per raggiungere la verità.

Forviante sin dal titolo, questa è in realtà una storia d’amore sí, ma non romantica. Si tratta infatti di una diversa ricerca d’amore e di una donna alle prese con i non detto familiari. È davvero un bene che Veronica inizi a cercare la verità su una donna “persa chissà dove e chissà quando” nelle oscure trame familiari?

A quelle madri che non stanno sempre a guardare cosa fai, che non vedono il pericolo, che fumano con gli occhi socchiusi mentre i loro figli potrebbero anche venire investiti da una macchina, per un disegno della vita, a loro non succede niente e arrivano a vent’anni sani, forti, spontanei e decisi

Entra nella mia vita

Una cosa interessante è che, a discapito di quanto possa apparire il romanzo esso non è una storia di denuncia come lo fu “Il profumo delle foglie di limone”. La stessa autrice chiarisce che, seppur notizie di cronaca legate a casi di “rapimento in culla” hanno alimentato immagini e suggestioni che costituiscono il mondo di “Entra nella mia vita”, tale storia è un romanzo che “racconta di una ragazza, Veronica, che vulè vendicare l’infelicità di sua madre”.

3. La voce invisibile del vento

Tra i romanzi più riusciti della scrittrici figura poi a voce invisibile del vento”.

Tra i proposti è forse la storia che più si discosta dai soliti temi affrontati dall’autrice spagnola. Ma dal punto di vista di intenzioni e sensazioni che la scrittrice lascia al lettore essa è forse la storia meno “riuscita” di Clara Sánchez.

Spagna, località di Las Marinas. La luce si è ritirata verso qualche luogo nel cielo. Il buio della notte avvolge le viuzze del paese e il mare è nero come la pece. Julia ha perso la strada di casa: è circondata dal silenzio e sente solo la voce del vento che soffia dal mare, e profuma di sale e di fiori. Non ricorda cosa sia successo: era uscita a prendere il latte per suo figlio, ma sulla strada del ritorno all’improvviso si è ritrovata in macchina senza soldi, documenti e cellulare. In pochi minuti quella che doveva essere una vacanza da sogno si è trasformata in un incubo. Per le strade non c’è nessuno, le case sulla spiaggia sembrano tutte uguali e Julia non riesce a ritrovare l’appartamento nel quale l’attendono il marito Felix e il figlio di pochi mesi.

L’inizio della storia è avvincente, cattura dalle primissime pagine e spinge il lettore a proseguire per capire cosa sta accadendo e come andrà a finire. Solo che…

A circa metà del romanzo la scrittrice sembra “perdersi” e quella che poteva essere una intrigante ed interessante storia si trasforma quasi in “un’aborto spontaneo” di scrittura. Una resa verso l’argomento trattato che delude il lettore e lo spinge a chiudere il romanzo con un moto di stizza ed insoddisfazione. In

La storia infatti prosegue con la protagonista che prova a contattare soprattutto il marito “ma la linea è sempre occupata. Tutto, intorno a lei, è così familiare eppure così stranamente irreale. Tra le vie oscure e labirintiche c’è solo una luce, quella di un locale notturno. A Julia non resta altra scelta che raggiungerlo, nella speranza di trovare qualcuno che l’aiuti. Qui, quasi ad aspettarla, c’è un uomo, un tipo affascinante, con la barba incolta e l’accento dell’Est Europa, che sembra sapere tante, troppe cose su di lei. Si chiama Marcus: Julia ha la sensazione di averlo già incontrato da qualche parte. Fidarsi di lui è facile. Eppure Marcus non è quello che sembra e nasconde qualcosa”.

4. Le cose che sai di me

Non incisiva e forse “un po’ scarica” dal punto di vista di idee in arsenale, Clara Sánchez in questo romanzo ritorna su argomenti e ragionamenti già sviscerati ed piamente approfonditi, tanto da, appunto, fare pensare ad una mancanza di “idee”.

Il lettore non riesce a trovare “lo smalto di un tempo” della scrittrice che, nonostante una prolungata “assenza di idee”, si fa leggere con piacere perché a “salvarla” c’è il suo stile di scrittura.

La trama di questo romanzo non fa altro che “rafforzare” i punti forti della scrittura e della struttura narrativa di Clara Sánchez ed è sicuramente indicata se non si è mai letto nulla della scrittrice ma non si vuole partire dal “suo più famoso”.

Il piccolo pezzo di cielo che si intravede dal finestrino è di un azzurro intenso. Patricia è sull’aereo che la sta riportando a casa, a Madrid. All’improvviso la sconosciuta che le è seduta accanto le dice una cosa che la sconvolge: «Qualcuno vuole la tua morte». Patricia è colpita da quella rivelazione, ma poi ripensa alla sua vita e si tranquillizza: a ventisei anni è realizzata, felicemente sposata e con un lavoro che la porta a girare il mondo. Niente può turbare la sua serenità. È sicura che quella donna, che dice di riconoscere le vibrazioni emanate dalle persone, si sbaglia.

Il romanzo con protagonista “una modella con tutti ai suoi piedi ed una vita apparentemente perfetta” vale a Clara Sánchez il Premio Planeta.

La storia di Patricia, dopo una prima parte introduttiva relativamente “piatta” dal punto di vista ritmico della scrittura, subisce un brusco cambio di marcia quando “iniziano a succedere banali imprevisti che giorno dopo giorno si trasformano in piccoli incidenti. Incidenti che stravolgono le sue abitudini e il suo lavoro.Non può fare a meno di ripensare alla donna dell’aereo e alle sue parole. Parole che a poco a poco minano le sue certezze. Vuole sapere se è davvero in pericolo. Vuole scoprire chi desidera farle del male, e quando il sospetto cresce dentro di lei, inizia a guardarsi intorno con occhi diversi, dubitando delle persone che ha vicino”.

5. Le mille luci del mattino

 

 

Con “Le mille luci del mattino” Clara Sánchez conferma la sua “popolarità” in Italia aggiudicandosi il “titolo” di una delle maggiori scrittrici spagnole contemporanee più lette ed amate nel nostro Paese.

Quando ero stata assunta alla Torre di Vetro non avrei mai sognato di poter arrivare al trentesimo piano e men che mai all’ufficio del presidente.

Le mille luci del mattino