Gentleman Jack. Nessuna mi ha mai detto di no

di Maria Castaldo

La serie tv tratta dai diari di Anne Lister: imprenditrice lesbica contemporanea di Jane Austen.

“È una verità universalmente riconosciuta che una donna lesbica di metà ‘800 e dotata di un ingente patrimonio sia in cerca di una moglie”

O, almeno, questa è la verità di Gentleman Jack, miniserie in 8 puntate, scritta e diretta da Sally Wright, Sarah Harding e Jennifer Perrott e co-prodotta da HBO e BBC One.

La serie arriva in Italia dopo due anni dalla sua messa in onda all’estero ed è già stata rinnovata per una seconda stagione. 

La prima, invece, viene trasmessa ogni venerdì su laF, a partire da venerdì 26 marzo.

Perché è così interessante Gentleman Jack?

Innanzitutto, perché la storia di Anne Lister (Suranne Jone) è una storia vera: Anne Lister è stata la prima imprenditrice donna lesbica dell’800 e che è riuscita a sposare la donna amata.

Il suo percorso è raccontato nei numerosi diari scritti da Lister stessa e ritrovati poco dopo il 1930 e tradotti. Infatti, per vergare i suoi pensieri, Anne Lister usò una scrittura crittografata, un misto di greco antico e arabo.

I diari, oltre 7000 pagine, contengono non solo i pensieri più profondi, ma anche i suoi progetti e le sue relazioni omosessuali. 

Anne Lister è stata una donna intraprendente e di controtendenza in un mondo in cui le donne erano spesso costrette a celare i loro sentimenti e i loro desideri.

Gentleman Jack racconta proprio di questo, della vita di Anne alle prese con le sue relazioni e le sue ambizioni di riportare Shibden Hall, la dimora di famiglia, al suo antico splendore. Anne ritorna ad Halifax, cittadina del New Yorkshire in cui è nata, in seguito a una rottura con la donna amata, dopo la decisione di quest’ultima di sposare un uomo.

Suranne Jones, la sua interprete, conquista lo sguardo dello spettatore, avanzando sicura sullo schermo e, occasionalmente, infrangendo la quarta parete per confidarsi direttamente con il pubblico.

Sfruttando un escamotage che ha reso popolari serie come Fleabag, High Fidelity ed Enola Holmes, Anne Lister rivela i suoi pensieri e i suoi desideri in questo modo, con la stessa intimità che userebbe scrivendo il suo diario.

E, infatti, molti dei (bellissimi) dialoghi sono tratti direttamente dai diari della vera Anne.

Con il suo abbigliamento maschile, con tanto di cappello e colori scuri, con la sua camminata decisa e l’attitudine di chi non ha intenzione di lasciare che nessuno la sminuisca per via del suo sesso, è un’eroina del period romance a tutti gli effetti.

Un’eroina tormentata, che lotta per vivere secondo la sua verità, rifiutando di nascondersi e di celare anche i suoi sentimenti e preferenze per il gentil sesso.

Nella serie, più volte ci viene mostrata la pratica del matrimonio di facciata: non soltanto le donne si trovano a sposarsi per convenienza, ma le donne lesbiche, soprattutto, scelgono il matrimonio con un uomo ricco e potente come misura cautelare contro le maldicenze e come forma di protezione.

Scelto l’uomo giusto, magari più anziano o a sua volta non interessato all’aspetto sessuale della relazione, le donne possono mantenere una certa libertà, anche nel continuare a intrattenere rapporti saffici.

Al contrario, Anne rifiuta questa pratica e afferma di volersi sposare per amore, di voler trascorrere il resto della sua vita con una donna che ricambi i suoi sentimenti. Il suo desiderio sembra avverarsi quando ad Halifax arriva la dolce e gentile Ann Walker (Sophie Undle).

Quest’ultima è una giovane donna timida, fin da subito catturata dal magnetismo di Anne e tra di loro si instaura un legame bellissimo, in cui Anne ha anche il compito di svegliare il desiderio di Ann e di aiutarla a scoprire la sua attrazione per lei.

La loro interazione sullo schermo è ammaliante, perché Anne abbandona la sua corazza di donna dura per rivelare un lato dolce e seducente, mentre, a sua volta, Ann è avida di conoscere il mondo e riesce a viaggiare con la mente grazie ai racconti dei numerosi viaggi dell’altra.

La bellezza di Gentleman Jack è anche questa: raccontare una storia d’amore meravigliosa con il linguaggio e i tropoi del period romance, ma avendo come protagoniste due donne.

Inoltre, proprio in relazione all’orientamento sessuale di Anne, la serie compie un ottimo lavoro nel non mostrare una narrativa del dolore, in cui Anne è vittima di discriminazione per le sue scelte e soffre per poter esprimere se stessa e i suoi desideri.

Le discriminazioni che affronta maggiormente sono, in realtà, dovute più alla sua condizione di essere donna e imprenditrice. 

Questo aspetto viene ben analizzato nella serie: Anne desidera riaprire le miniere della sua famiglia e avviare un’attività redditizia, scontrandosi con gli altri aristocratici del paese, ma persino la sua stessa sorella, Marian (Gemma Whelan), incline a mantenere inalterato lo status quo patriarcale. 

Gentleman Jack è una serie che coniuga la cura per i dettagli tipica della serialità british, la qualità della storia, la bravura delle attrici con un personaggio eccezionale e coinvolgente, che vi conquisterà totalmente. 

E a cui, statene certi, non potrete resistere.