Bl sud coreani: comunità LGBT+ sì ma solo in tv?

di Mariachiara Leone

Bl sud coreani: comunità LGBT+ sì ma solo in tv? Vanno bene fin quando portano soldi? C’è discriminazione in Sud Corea? Criticità e consigli.

Proprio così! Ci sono ancora forti resistenze nei confronti dei Bl sud coreani ed anche se “fonte preziosa di guadagno” non sono così seguiti come in altri paesi dell’Asia (Thailandia-Lakorn bl).

Alcuni discorsi sono ancora “tabù” in Sud Corea e sono rarissimi i kdrama che presentano al loro interno una coppia gay (sono pari a zero quelle che rendono invece la coppia omosessuale i personaggi principali).

I kdrama che includono tematiche omosessuali sono pochissimi (Love With Flaws , Melo is my nature e The Lover) anche se con l’arrivo di Netflix in Corea la tendenza sta cambiando ed anche la serialità sud coreana si sta confrontando con questa nuova “domanda” (Itaewon class-in cui è presente anche una storia di un personaggio transgender).

Un discorso diverso è invece quello rivolto al mondo dei web drama dove: un po’ per la possibilità di produzioni indipendenti, un po’ per diverso percorso di distribuzione, di storie- seppur con un numero di puntate limitate ed un minutaggio che non supera i 25 minuti a episodio- c’è ne sono.

In realtà nel mondo cinematografico sud coreano si è già cercato di presentare al pubblico e alla società coreana dei personaggi omosessuali.

Due sono gli esempi di pellicole più riuscite: il primo “A Frozen Flower” (pellicola del 2008) e “Just Friends?”(pellicola del 2009).

Kdrama: Love With Flaws e Itaewon class

In Love with flaws (targata MBC) è presente una storia a tematiche lgbt+. Un kdrama di intrattenimento senza troppe pretese e dove: più che seguire ed essere interessati alle vicende della coppia principale, si viene trascinati dalle storyline dei tre fratellastri della protagonista (di cui uno dichiarato gay e proprietario di un bar per coppie omosessuali).

Il personaggio più interessante di tutto il kdrama è infatti proprio il fratello della protagonista.

Alle prese con la gestione di un locale notturno per coppie omosessuali e con un ragazzo universitario che entra come un tornado nella sua vita, il secondogenito della famiglia (interpretato dallo scomparso Cha In Ha) è uno dei pochissimi personaggi nel mondo dei kdrama che “rappresenta” gli omosessuali nella serialità sud coreana. 

Trama

Joo Seo-Yeon è una appagata insegnante di educazione fisica delle superiori a cui non piacciono gli uomini considerati “belli”, questo perché ha attraversato molti problemi a causa dei suoi tre bellissimi fratellastri. 

Lee Kang-Woo  è un bellissimo ragazzo che ama essere al centro dell’attenzione. Un tempo però non era affatto così anzi. Il suo è un passato da “brutto sfigato”. 

Quando le strade di Lee Kang-Woo e Joo Seo-Yeon si incontrano per caso il passato sembra riaffiorare e tutti coloro che ruotano intorno alla coppia dovranno fare i conti con le proprie cicatrici.

Se in questa prima storia si ha a dunque modo di seguire criticità e problemi dell’essere gay in Sud Corea in Itaewon class seguiamo le vicende (seppur accennate) di un personaggio trasgender.

La storia di questo kdrama è forse la più inclusiva mai realizzata dalla serialità sud coreana.

La finalità del kdrama infatti ha permesso agli sceneggiatori di creare un personaggio come quello di Hyun-yi (Lee Joo-young).

Vengono affrontati temi come il razzismo, le discriminazioni Lgbt+, il riscatto ma soprattutto viene trasposto un grande problema in Sud Corea legato al sistema carcerario che, se per noi europei è riabilitativo, in Asia è punitivo (non c’è un sistema che una volta scontata la pena permetta la reintegrazione nella società sud coreana attraverso programmi di sostegno ecc).

Tutta la storia di Hyun-yi è un coltello ben piazzato nel cuore stesso della società sud coreana rigida tanto nei confronti delle storie eterosessuali quanto in quelle legate alla comunità Lgbt+.

L’interpretazione poi della superba Lee Joo-young fa entrare Hyun-yi  nella lista di personaggi iconici che il mondo delle serie tv sud coreane difficilmente dimenticherà.

Kmovie: “A Frozen Flower” e “Just Friends?”

Discorso differente è quello del mondo bl legato alla cinematografia sud coreana. Si possono trovare molte pellicole che trattano di tematiche lgbt+, soprattutto di coppie omosessuali e della vita di questi ultimi in Sud Corea.

In Ssanghwajeom, conosciuto come “A Frozen Flower” (categorizzato come film erotico vietato ai minori), si parla in maniera molto romanzata della vera storia del re Gongmin durante la dinastia di Goryeo (un periodo storico ampiamente usato dagli sceneggiatori di kdrama in costume).

Trama:

“Il Re di Goryeo è sposato con una principessa della dinastia Yuan, ma non hanno figli. C’è una costante pressione sul Re sia dall’Imperatore Yuan che dai suoi stessi consiglieri per produrre un principe ereditario e assicurare la continuità della dinastia reale. La guardia del palazzo del Re è composta da trentasei giovani soldati, guidati dal comandante militare Hong-rim, che è anche l’amante del Re. Il Re decide infine di affidare a Hong-rim uno strano compito: mettere incinta la Regina. Hong-rim e la Regina sono a disagio ad accettare l’ordine reale, ma alla fine si adeguano. Tuttavia, la loro relazione non si ferma alla procreazione ma un’intensa storia d’amore fiorisce presto tra i due, e in questa forte relazione intima non c’è posto per il Re”

Con un cast di prim’ordine ed una storia affascinante quanto drammatica, si scalfisce la realtà storica delle relazioni omosessuali andando a porre l’accento sulle ombre e ambiguità della storia imperiale sud coreana.

Dal punto di vista puramente estetico e tecnico, questo è un film che presenta molte scene intime ed amplessi non solo tra i due attori maschili principali (Jo In-sung– che molti conoscono per il kdrama “It’ok that’s love”– e Joo Jin-mo) ma anche scene molto spinte eterosessuali con la protagonista femminile (Song Ji-hyo– conosciuta ai più per il programma di intrattenimento sud coreano Running man).

I dietro le quinte del film, le interviste agli attori e tanto materiale extra dimostrano come già nel 2008 si tentava di portare un certo discorso all’interno della società sud coreana.

Nel 2009 poi con il cortometraggio “Just Friends?” si tenta di alzare l’asticella, abbattere muri e tabù per rendere possibile raccontare, parlare liberamente di tematiche Lbt+ nel cinema sud coreano.

Questa pellicola racconta della relazione d’amore che si sviluppa tra i due protagonisti.

Il tempo della scoperta sessuale tra i due, i periodi di leva obbligatoria, gli alti e bassi, la relazione vissuta nella clandestinità poi scoperta da un familiare di uno dei due protagonisti e tanto altro ancora.

Anche in questo caso parliamo di un cast di altissimo profilo con i due protagonisti interpretati da Yeon Woo-jin (conosciuto per Sensitive Boss e Marriage not dating) e Lee Je-hoon (conosciuto ai più per i recenti Move to Heaven e Taxi driver).

L’ intento da parte del regista e sceneggiatore Kim Jho Kwang-soo era quello di voler creare un “vero e proprio film gay al 99,9% di purezza” dopo aver  osservato che molti film coreani del passato contenevano rappresentazioni svianti degli omosessuali.

Questo corto è infatti il secondo di una duologia prodotta in collaborazione con l’organizzazione coreana per i diritti dei gay, “Chingusai”, che condivide lo stesso nome del titolo originale del film: “Chingusa-i?”.

Basato sulle sue esperienze personali di uomo gay, nel primo corto Sonyeon, sonyeon-eul mannada, egli racconta del primo incontro romantico tra due adolescenti mentre in Just friends? elabora una storia molto più matura.

Se però “A Frozen Flower” incontra il “favore della critica” ed un discreto successo al botteghino (questo chiaramente per lo sviluppo della storia da una relazione omosessuale ad una eterosessuale da parte di uno dei personaggi maschili della storia), “Just friends?” riceve una pioggia di critiche.

Perché è stato così importante Just friends nel cinema sud coreano

Già dall’uscita del trailer  il “Korea Media Rating Board” valutò quest’ultimo come “dannoso per i giovani.

Il film fu vietato ai minori di 19 anni a causa di “situazioni sessuali presenti e del rischio d’emulazione“.

A questo si aggiunse un vero e proprio dibattito politico tra il leader progressista Kim Jong-cheol- che sosteneva che i film a tema omosessuale venissero valutati secondo un criterio molto più restrittivo rispetto a quelli con storie etero- ed i conservatori.

A questo “scontro politico” si affiancò la causa intentata dai produttori del corto nel settembre 2010 che chiedevano di annullare la classificazione “+19” del film.

Come andò a finire? Che il tribunale si è espresse a favore della richiesta dei produttori del film  dichiarando che:

“la pellicola fornisce comprensione delle minoranze ed educazione civile”.

Non dello stesso favore fu comunque l’ambiente politico con  il rappresentante del congresso Jin Hyung-jo che, chiaramente ostile alle vicende, criticò “Chingusa-i?” sostenendo che il film contenesse scene che avrebbero potuto provocare “un’indebita curiosità sessuale nei giovani”.

Chiaramente dal 2009 “ne è passata di acqua e film sotto e sopra i ponti” e fortunatamente nel cinema sud coreano si sono visti sempre più film trattare di tematiche lgbt+ ( The handmaiden il cui focus narrativo è una storia d’amore lesbo) ma tantissimo c’è ancora da fare soprattutto nel tessuto sociale di un Sud Corea ancora molto rigido.

Ma oltre kdrama e film c’è altro da recuperare a tema Bl? 

Manhwa e web serie bl sud coreane: recuperi e nuove uscite

Molte web serie bl che si trovano in rete (non solo sulla piattaforma Viki) sono trasposizioni di serie manhwa (fumetti sud coreani) di successo. 

Addentrarsi nella storia dei manhwa sud coreani e le differenze con i manhua (fumetti cinesi) e il manga (fumetto giapponese capostipite del genere) è affascinante quanto complesso.

Non sono infatti solo le web serie bl che attingono a piene mani dal bacino del fumetto sud coreano, giapponese oppure cinese. Moltissimi sono i kdrama che prendono vita grazie alle storie di famosissimi manga giapponesi, storie manhwa di successo sud coreane oppure film trasposizioni di un best seller (Boys over flower ).

Se a questi si aggiungessero i webtoon sud coreani, remake (che piacciono moltissimo agli asiatici) e  anime (cartoni animati) tratti dal mondo del fumetto asiatico (compreso quello sud coreano) allora la lista diventerebbe infinita.

Restando focalizzati sul genere bl, due sono le storie webtoon che stanno spopolando in patria (e di cui forse nel breve o lungo periodo ne vedremo la trasposizione in kdrama oppure web drama chissà) e sono: “Painter of the night” di Byeonduck e “Bj Alex” di Mingwa.

Storie che si prestano moltissimo alla trasposizione, se non in kdrama sicuramente in web serie. Entrambe le webtoon sono disponibili sul sito di Lezhinus (www.lezhinus.com).

Alle papabili novità vanno sicuramente citate poi quelle web serie Bl presenti nel catalogo della piattaforma streaming Viki.

Color Rush e You Make Me Dance

Di Color Rush si è già firmato per una seconda stagione che uscirà a breve mentre You Make Me Dance è un web drama con un arco narrativo finito.

Basato sull’omonima web novel di Se Sang, “Color Rush” è una storia d’amore da godersi tutta d’un fiato.

Trama:

“Vivendo con una cecità neurologica che limita la sua capacità di vedere i colori, Yeon Woo (Yoo Jun) è cresciuto in un mondo molto diverso da quello che la maggior parte delle persone è abituata a vedere. In grado di decifrare solo le varie tonalità di grigio, Yeon Woo sa che il mondo è pieno di colori, ma non li ha mai visti di persona. Almeno non fino al giorno in cui Yoo Han (Hur Hyun Jun) entra nel suo mondo”

Altro prodotto pop “fresco fresco” è You Make Me Dance

Poche puntate, minutaggio ridotto all’osso e due attori molto bravi a rendere la chimica tra i due personaggi. 

Trama:

“Song Shi On (Chu Young Woo) è uno studente universitario di 22 anni che si sta specializzando in danza contemporanea. La sua famiglia disapprova le sue scelte di vita e le sue ambizioni di carriera e, dopo una grossa lite, viene cacciato di casa.

Decide quindi di perseguire i suoi studi, non importa come. E la decisione lo porta a condividere un attico con Jin Hong Seok (Won Hyung Hoon). Quest’ultimo è un ventottenne addetto al recupero crediti per una società di prestiti e lavora per la bellissima ma avida CEO Cha (Lee Soo Ryeon) – una donna che sembra anche avere una cotta per lui”

Wish you: your melody from my heart e To my star sono invece due storie molto dolci che hanno come filo portante il mondo “Idol”..

Trama:

“Cantante dallo spirito libero, il cui amore per la musica lo porta a esibirsi per strada, la vita di Kang In Soo (Kang In Soo) ruota completamente intorno alla musica. Sostenuto dai suoi amici, In Soo spera di trasformare un giorno il suo amore per la musica in una carriera a tempo pieno, ma farlo non è facile. Rifiutando di rinunciare ai suoi sogni, In Soo continua a lavorare giorno dopo giorno, mentre il suo migliore amico Choi Min Sung (Baek Seo Bin) registra le sue performance e le carica su YouTube. Nessuno dei due sa che le performance di In Soo hanno attirato l’attenzione di qualcuno che potrebbe cambiare per sempre la vita del giovane musicista”

Come in Wish you: your melody from my heart anche in To my star si affronta il contradditorio mondo dello spettacolo sud coreano. Nel primo caso si affrontano criticità e dinamiche della storia d’amore a tinte bl all’interno del mondo dell’industria discografica sud coreana, nel web drama To my star invece è la volta del mondo cinematografico/televisivo e cosa vuol dire per un attore, tra l’altro in declino, essere gay. 

Trama:

“Un tempo l’attore Kang Seo Joon (Son Woo Hyun) era una delle star più importanti e conosciute della Corea del Sud, ma oggi la sua carriera è in declino.

Nonostante questo calo di popolarità, è convinto che la ruota della fortuna stia di nuovo girando a suo favore quando incontra un giovane e impetuoso chef di nome Han Ji Woo (Kim Kang Min), di cui si invaghisce”

Questi prodotti ovviamente nascono per intrattenere un certo target e per la natura e il bacino in cui rimestano (web novel, manhwa ecc) non si pongono chissà quale “alto obiettivo”.

La speranza però è che sempre più sceneggiatori, registi, produttori e soprattutto canali tv (jtbs, ocn, tvn ecc) prendano coraggio e portino: serie tv, web serie e film il cui obiettivo è abbattere definitivamente il muro di omertà che cinge questa tipologia di tematiche nel Sud Corea.