Il circolo Pickwick di Charles Dickens

di Nunzia La Montagna

Le serie tv nella Londra vittoriana. Non esisteva la tv, non esistevano piattaforme streaming ma esisteva la serialità letteraria sui giornali, esistevano le puntate de: Il circolo Pickwick di Charles Dickens.

Il Circolo Pickwick è il primo romanzo di Charles Dickens e viene pubblicato in diciannove puntate a partire dal 1836.

In quest’opera si trova un Dickens giovane, che sicuramente non presenta la narrazione del Canto di Natale ma che fa emergere il suo genio sin dall’incipit.

Il romanzo presenta una moltitudine di personaggi che vengono inseriti nel tessuto narrativo con maestria e la storia si regge intorno ad un Circolo: quello di Samuel Pickwick, che decide di partire per un’avventura accompagnato dai suoi fedeli amici: Tracy Tupman, Augustus Snodgrass e Nathaniel Winkle.

Ognuno di loro ha un carattere e delle ambizioni completamente diverse, ognuno di loro si ritrova in situazioni difficili ed esilaranti allo stesso tempo, da cui, spesso, Pickwick deve tirarli fuori.

La guida di Mr. Pickwick si presta ad essere un faro per il Circolo, anche se, talvolta, esce fuori la natura prettamente umana di questo personaggio, fatta di scatti d’ira, di curiosità per ciò che lo circonda, di gelosie.

L’opera di Dickens è facilmente accostabile ad un qualsiasi anime o serie tv che presenta un certo numero di puntate e per cui ognuna di esse è autosufficiente.

Infatti, prescindendo dalla storia, i capitoli de Il Circolo Pickwick possono essere letti autonomamente perché ogni capitolo è la narrazione di un’avventura particolare trascorsa dal Circolo stesso.

Leggere Il Circolo Pickwick vuol dire immergersi nella natura di personaggi tanto diversi quanto complementari, partecipare alle loro (dis)avventure così come si fa guardando una serie tv, in entrambi i casi seduti comodamente sul divano.

La tecnica adoperata da Dickens, che poi sarà la stessa utilizzata da tantissimi autori italiani (a partire da Pirandello stesso), rappresenta una garanzia per tenere alto l’interesse del lettore/spettatore e creare al contempo un’opera degna dell’eternità, o, per meglio dire, l’immortalità letteraria.