Kdrama news: ultime serie tv e novità

Kdrama news: ultime serie tv e novità. Da Taxi Driver a Move to Heaven, cosa non lasciarsi scappare sulle piattaforme Viki e Netflix.

Kdrama news. Cosa sapere sui nuovi prodotti sud coreani presenti sul catalogo Viki e Netflix. 

Attualmente in corso in patria è la terza stagione di Penthouse (reperibile sulla piattaforma Viki). Accantonando quella che è la miglior serie in più stagioni che la serialità sud coreana non regalava da anni, i kdrama da tenere d’occhio e recuperare sono…

Taxi Driver, Hello, me; Run On, Move to Heaven; Fix you, Beyond of Evil; Flower of Evil e Doom at your service.

Taxi Driver: la vera storia alla base del kdrama

“Non morire, vendicati!”

Questa serie tv “denuncia” quelle che sono le problematiche e le criticità dell’iter giudiziario legislativo in Sud Corea. 

“Se non c’è un corpo non è reato!”

Utilizzando infatti, la struttura narrativa classica  crime sud coreana, la sceneggiatura pone accento sulla questione della prescrizione in Sud Corea e degli errori giudiziari, come il caso eclatante di Yoon Sung-yeo.

“Poco più che ventenne, Yoon Sung-yeo, nel 1988, fu arrestato come responsabile della violenza sessuale e dell’omicidio di una ragazzina di tredici anni (la vittima fu una delle 10 coetanee assassinate da un serial killer che tra il 1986 e il 1991 colpì in quella zona, una scia di sangue che colpì moltissimo l’opinione pubblica e fu ribattezzata dai media come “gli omicidi di Hwaseong”).

Gli investigatori sostennero che Yoon Sung-yeo, unica persona arrestata per quei delitti, era penetrato all’interno della casa della ragazzina uccisa arrampicandosi su un alto muro di cinta. Ma l’uomo non avrebbe mai potuto farlo: soffriva infatti di una zoppia dovuta alla poliomielite di cui aveva sofferto da bambino. Purtroppo, però, a inchiodarlo definitivamente fu la confessione che egli stesso fornì in carcere e che portò a una sentenza di condanna all’ergastolo nel 1989: non aveva retto, come si sarebbe scoperto in seguito, alle torture subite dietro le sbarre, tra cui privazione del sonno per tre giorni consecutivi, digiuno quasi totale e altre pratiche illecite.

In carcere da innocente Yoon Sung-yeo è rimasto per vent’anni, fino al 2009, quando è stato rilasciato sulla parola. Ma su di lui sarebbe rimasta per sempre una condanna per violenza sessuale e omicidio, se non fosse saltato fuori un fatto nuovo capace di rivoluzionare il quadro dei fatti. Nel settembre 2020 un test del Dna ha collegato alcuni degli omicidi di Hwaseong a un uomo, Lee Chun-jae, già in carcere dal 1994 per aver ucciso la cognata. A quel punto, lo stesso Lee Chun-jae ha confessato di essere l’autore di tutti gli altri stupri e assassini che tanto avevano sconvolto la Corea del Sud negli anni precedenti, più altri quattro che fino a quel momento non erano mai stati considerati. Facendo luce, in questo modo, sul più lungo caso di omicidi irrisolti della storia della Corea del Sud”

Il caso di Yoon Sung-yeo è alla base del kdrama, rafforzando l’obiettivo dell’intera serie che, di volta in volta, alla fine di ogni puntata, pone allo spettatore dei messaggi di riflessione.

La trama segue le vicende di un gruppo di persone che, vittime di un sistema fallace, uniscono le proprie forze per “vendicare i più deboli tra i deboli” dei soprusi subiti a cui non consegue un adeguata giustizia e condanna dei colpevoli.

Ad una storia principale, che lo spettatore segue durante tutto il corso della serie (e che è ispirata alla vera storia del caso di Yoon Sung-yeo), si affiancano le storie personali della squadra e quelle dei vari personaggi che rappresentano “i casi” di cui “vendicarsi”.

A fare da controbilanciare, in un discorso etico-morale c’è una procuratrice che scontrandosi con il leader del gruppo, porterà equilibrio in una situazione di estremi.

“Non sempre la Legge è giusta” ma “la Vendetta non è Giustizia”. Questo lo “scontro” su cui si muove l’intera serie e che è rappresentato: da una parte dalla procuratrice fiera, risoluta e dedita al suo mestiere, dall’altro il “taxi driver” (leader del gruppo).

“Come rappresentante della magistratura della Corea del Sud, mi scuso con l’imputato, che ha sofferto un grande dolore fisico e mentale a causa dell’incapacità del tribunale di essere un bastione per la difesa dei diritti umani. Speriamo vivamente che questo nuovo processo sia una piccola consolazione e contribuisca a ripristinare il suo onore”

-Giudice Park Jeong-jae al termine della sentenza del 17 dicembre 2020, giorno del rilascio, dopo vent’anni di carcere da innocente di Yoon Sung-yeo

Il discorso della serie tv va a sostenere nel concreto che: se è vero che ci sono delle criticità su cui i legislatori devono lavorare affinché si possa avere una Legge che permetta al cittadino di avere giustizia (in ambito penale quanto civile- legge sulla prescrizione e così via) è anche vero che quello stesso sistema così com’è permetta anche di tutelare il cittadino evitando casi come quello di Yoon Sung-yeo.

“Negli iter investigativi e giudiziari in Sud Corea fondamentali sono le prove. Senza di esse Polizia e Procura hanno le mani legate”

Se sulla piattaforma Viki è possibile recuperare Taxi Driver, sul catalogo Netflix vi è l’altro kdrama firmato dall’attore Lee Je-hoon quest’anno e che concorre tra i migliori del 2021: Move to Heaven.

Move to Heaven: l’inizio del tuo ultimo trasloco!

Padre e figlio gestiscono una ditta di pulizia del trauma, un lavoro che consiste nel ripulire appartamenti di coloro che sono deceduti sotto richiesta dei parenti.

Se altre ditte gestiscono il lavoro come fossero una semplice azienda di pulizie, trattando quegli oggetti come semplice spazzatura, la Move to Heaven ha un iter lavorativo particolarissimo.

A rafforzare la struttura narrativa centrale c’è poi l’altro elemento fondamentale della storia e cioè che Han Geu Roo soffre della Sindrome di Asperger (elemento giù visto in molti altri kdrama ma che in questa serie viene trattata alla perfezione e soprattutto senza il minimo cenno di vittimismo).

L’azienda a conduzione familiare riceverà un profondo scossone quando…

Nel cast è presente uno straordinario Lee Je-hoon che questo 2021 parrebbe aver deciso di imprimere a fuoco nella mente dello spettatore il suo “ritorno sulle scene” dapprima con Taxi driver, successivamente con Move to Heaven (attualmente è in onda sulla jtbc con un kdrama in costume).

Lee Je-hoo inoltre è stato ulteriormente bravo a non “coprire” con la sua interpretazione l’attore Tang Jun Sang che alle primissime armi nel mondo della serialità sud coreana interpreta il personaggio principale (lo rivedremo presto nel kdrama Racket Boys targato SBS)

Di puntata in puntata (la serie consta di 16 episodi) si avvicendano grandi volti dello starsistem sud coreano (nonché della comparsa di Ji Jin-hee) che “prestano i volti” per i casi che si avvicenderanno. 

Le storie che di volta in volta costituiranno i “traslochi in paradiso” appartengono tutti alla sfera di problematiche sociali che ha il Sud Corea ad iniziare dall’abbandono di anziani e la violenza domestica.

Altra storia sud coreana 2021 presente su Netflix è Hello, me!

Hello, me!: da quando sei qui…

A 37anni Ban Ha-ni non ha una vita semplice. Sfinita dalla “botte della vita” decide di togliersi la vita ma anche in questo fallisce. 

Contro ogni suo desiderio infatti i  medici la salvano e quando riapre gli occhi sul mondo di fronte a se si ritroverà la se stessa diciassettenne. 

Una ragazza senza paura, piena di passione e grinta da vendere.

Alle due protagoniste principali ci sono poi le storie di altri due personaggi maschili, uno che ricalca (per una volontà di sceneggiatura) il cliché di star egoista, pieno di se alle prese con una carriera in declino ed il figlio di un Ceo che produce snack.

Una storia che come dinamiche ricorda molto She was pretty (ritmo delle vicende, riscoperta di se ecc) ma con un focus preponderante sulla storia d’amore con se stessi.

Se infatti in altre serie tv sud coreane quest’elemento c’è ma non si vede, in Hello, me! tutta la narrazione gioca sul rendere visivamente il rapporto complesso che si ha con il proprio se.

Di conseguenza, il rapporto sentimentale tra la protagonista principale ed il personaggio maschile viene sapientemente reso come rapporto in parallelo.

Se infatti da una parte si seguono le vicende tra la 17enne e la 37enne Ban Ha-ni, dall’altro si segue la storia di un “bambinone” ingenuo, buono e dal cuore grande che capovolge lo stereotipo dell’ereditiere “bad boy”.

Il rischio, con questo personaggio, era quello di renderlo una “macchietta” contrapponendo uno stereotipo ad un altro.

Anche in questo caso, la sceneggiatura “risolve” questa criticità “dando” al personaggio quel life-motion senza cui non esisterebbe. L’unico elemento traballante della storia risulta essere quello “paranormale”.

Esso viene risolto con un “certe cose non possono essere spiegate”. Se da una parte questa “risoluzione” può apparire banale, dall’altra, in un mondo che esige una spiegazione per qualsiasi cosa, in cui le persone vogliono conoscere a tutti i costi tutto e tutti, non sapere tutto appare quasi come un’azione benefica di una sceneggiatura che ha “superato lo scoglio”.

Sullo stesso tono per quanto riguarda il reinventarsi dai trent’anni in su è Run On.

Run On: corri per…

“Ki Seon-gyeom, un ex-corridore, si ritrova a dover lavorare a stretto contatto con Oh Mi-joo, traduttrice di sottotitoli sottopagata e con problemi di liquidità; contemporaneamente, si intrecciano anche le vite di Seo Dan-ah, ragazza autoritaria e tenace, e dello studente universitario Lee Young-hwa”

Al pari di Hello, me!, all’interno del catalogo Netflix di quest’anno c’è poi Run On. Una storia senza troppe pretese, che intrattiene e pone l’attenzione sul “reinventarsi sia in termini lavorativi che sotto il punto di vista personale” arrivati ai fatidici ‘enta.

Nonostante la recitazione dell’attrice protagonista femminile continui a non “convincere”, in questo caso rispetto ai precedenti lavori migliora leggermente.

Sicuramente ad “oscurarla” c’è l’interpretazione della seconda protagonista femminile, l’idol Choi Soo‑young. 

Una storyline che ha decisamente “accantonato” la coppia principale è infatti quella della “seconda coppia” del kdrama, rafforzata sicuramente da una interpretazione migliore ed un feeling tra i due nettamente superiore alla prima coppia.

L’attore Kang Tae‑oh, che nella serie interpreta un ragazzo universitario aspirante artista ed “innamorato perso” della Ceo interpretata da Soo-young, ha poi firmato per l’attuale Doom at your service (attualemnte in onda).

Doom at your service, Fix you: work in progress!

Altri due progetti 2021 da non lasciarsi scappare sono sicuramente gli attualmente in onda: Doom at your service e Fix you.

Entrambi i progetti sono infatti caratterizzati: dalle sceneggiature impeccabili di Lee Hyang Hee e Im Me-a-ri; e da due cast di altissimo livello. 

L’uno, di matrice fantasy, l’altro una commedia profonda dai toni dolce-amari.

In streaming sottotitolati in lingua su Viki essi trattano rispettivamente di: 

“Tak Dong-kyung (Park Bo-young), un editrice per una società di web novel, vive una vita abbastanza ordinaria fino a quando non si imbatte in un destino inaspettato. In un solo giorno scopre di morire di glioblastoma e di avere solo tre mesi di vita, scopre che il suo ragazzo è un futuro padre e ha una moglie, viene sgridata dal suo superiore al lavoro, viene spiata da un pervertito prima che il pervertito cada in una voragine.

Bevendo via i suoi problemi, le capita di vedere una stella cadente dal suo appartamento sul tetto e desidera ubriaca che il mondo sia condannato. Il suo desiderio viene ascoltato da Myul Mang ( Seo In-guk ), un messaggero tra gli dei e gli umani. È nato tra il buio e la luce: quando respira, i paesi scompaiono; quando cammina, le stagioni crollano; quando sorride, una vita si spegne. Tutto quello che deve fare è esistere perché qualcosa vada in rovina. Questa non è la sua intenzione, ma semplicemente il suo destino. Il giorno del suo compleanno, può scegliere il desiderio di un umano da soddisfare. Stanco del suo destino, sceglie di soddisfare il desiderio di Dong-kyung di porre fine al mondo”

“Han Woo Joo è un’attrice di musicol emergente. Onesta e disciplinata, i suoi sforzi sul palcoscenico sembrano dare i loro frutti, ma lotta contro problemi di rabbia e ricorrenti esaurimenti mentali che minacciano di far deragliare la sua carriera.

Lee Shi-Joon (Shin Ha-Kyun) è uno psichiatra eccentrico dai saldi principi e dedito al curare al meglio i sui pazienti.

Un kdrama che tenta di “rispondere” ad una delle domande che l’uomo si pone più spesso: cos’è la felicità?”

Bonus per cuori impavidi: Flower of Evil e Beyond of Evil

Due kdrama che “giocano” ad inquietare lo spettatore “schiaffeggiandolo” più volte  con domande complesse e crude riservate a chi cerca l’intrattenimento del crime con un messaggio sociale.

Fonti per il vero caso di Taxi Driver:

-www.errorigiudiziari.com

Credit Hello, Me!:

www.zairaf.it

Dove recuperare i kdrama: 

-Netflix

-Viki