Quel luogo a me proibito di Elisa Ruotolo

Quel luogo a me proibito è un libro scritto da Elisa Ruotolo, pubblicato nel 2021 dalla casa editrice Feltrinelli. Perché leggerlo?

Quel luogo a me proibito di Elisa Ruotolo è un libro passato in sordina nel 2021 e che merita maggiore attenzione.

Perché leggere il romanzo di Elisa Ruotolo?

Leggere quest’opera è come entrare pienamente nella mente della protagonista, di cui non conosciamo neanche il nome, quasi non fosse necessario specificarlo visto che il lettore conosce un unico punto di vista: il suo.

La ragazza spalanca le porte dei suoi ricordi, la narrazione è (ovviamente) in prima persona e il libro non fa altro che ripercorrere tappe e momenti fondamentali della vita di questa donna.

Colui che legge si ritrova a conoscere profondamente la protagonista perché ne segue in maniera dettagliata i pensieri.

La prima parte del libro ricorda un’opera di Primo Levi: Il sistema periodico, in cui l’autore fa conoscere nel capitolo Argon la sua famiglia; questa è l’operazione fatta anche dalla protagonista la quale presenta i nonni, il padre, la madre, il fratello e la sorella facendo attenzione ai particolari e ai dettagli.

Infatti, in Quel luogo a me proibito, ogni membro della famiglia viene descritto tenendo conto dell’impatto dato alla protagonista.

In particolare, durante la narrazione si pone accento sulle conseguenze che alcuni gesti e parole dei familiari avranno poi in seguito nella vita della protagonista.

Parola chiave del romanzo: vergogna

Così, il comportamento dei genitori segnerà per sempre la sfera intima della ragazza che non ti sentirà mai libera di esprimere fino in fondo la propria sessualità, anzi, ne avrà sempre paura.

Vergogna è la parola chiave che accomuna le donne capaci di prestarsi a fare determinate cose.

Vergogna è quella che la protagonista non vuole attrarre sulla sua famiglia, per questo si comporta sempre come se fosse in un campo minato: fa attenzione ad ogni singolo gesto, cerca di non essere mai sconveniente e si ritrova a vivere una “non-vita”, fatta di centinaia di accortezze che servono a salvare l’onore della famiglia o, per meglio dire, l’apparenza.

La parte ancor più interessante viene offerta al lettore nel momento in cui la protagonista si ritrova a frequentare un uomo: Andrea.

Con lui ci saranno numerosi problemi proprio perché la donna è incapace di offrirsi, di donarsi, di godersi i momenti intimi.

Ne ha quasi paura. Il rapporto con Andrea è destinato a finire a causa della non-fiducia e del non-abbandono da parte della protagonista.

Quel luogo a me proibito è un libro che vale la pena di essere letto perché mostra una realtà nient’affatto semplice in cui sono rinchiuse molte donne.

Il senso di prigionia dato dalla famiglia, dalla società, dalle “regole morali” imposte alle donne è un qualcosa da cui non è semplice uscire e la letteratura ci mostra quanto sia comune un tale sentimento.