Sibilla Aleramo e Lina Cordula Poletti

di Mariachiara Leone

Amanti, scrittrici, selvagge, spiriti indomiti della letteratura italiana: le scomode Sibilla Aleramo e Lina Cordula Poletti.

Quando si parla di letteratura femminista del Novecento si cita subito e senza alcun dubbio Virginia Woolf ma nella letteratura italiana novecentesca ci sono altrettante scrittrici che vale la pena approfondire come: Sibilla Aleramo e Lina Cordula Poletti. 

Chi sono, cosa hanno scritto e perchè scandalizzarono l’Italia?

Archivio Aleramo-fondazionegramsci.org

Nell’immaginario collettivo sono conosciute più che per la loro produzione letteraria, per la loro breve quanto appassionata storia d’amore.

Ma furono molto, molto più di questo.

Sibilla Aleramo

Più che soffermarsi sulla vita di Sibilla Aleramo, chiaramente raccontata da lei stessa nel suo romanzo “Una donna”, e proprio della sua produzione letteraria su “cui bisogna buttarsi” per conoscerla fino in fondo (contraddizioni politiche comprese).

Una Donna

Una fonte preziosa per entrare nell’intimo, seppur romanzato in più punti, di una donna prima ancora di essere una madre, una moglie, un’amante, una scrittrice.

Con questo romanzo in Italia si assiste finalmente ad una donna che racconta una donna in un mondo  letterario e sociale in cui sono sempre stati gli uomini a raccontarle.

Un viaggio chiamato amore

Altro grande amore di Sibilla fu Campana a cui scrisse lettere appassionate. In questo volume è contenuto infatti tutto il carteggio tra i due a partire dal 1916.

“L’Aleramo, che trasformò la sua lunga vita in letteratura, mai riuscì a raccontare la sua storia con Dino. Ne affidò la memoria a queste lettere, consentendone la pubblicazione solo nel 1958, due anni prima di morire. Da questo libro l’omonimo film di Michele Placido del 2002”.

Ma è forse con “Il passaggio” che la Aleramo si concede totalmente al lettore.

Il passaggio

“Ancora una volta sono sola, sono lontana, e tutto intorno tace”

Tredici anni dopo “Una donna” la Aleramo pubblica “Il passaggio”.

“accantona gli aspetti sociali tanto presenti nell’opera prima, per sviscerare stati d’animo e sentimenti, per confessarsi e testimoniare la centralità dell’amore nella sua vita come nelle sue opere”

Se in “Una donna” si ha la percezione che molto di ciò che viene raccontato è in qualche modo rielaborato dalla scrittura e romanzato in alcuni passaggi, in “Il passaggio” tutto è raccontato con lo sforzo del non filtrare “con il senno del dopo” le vicende del passato vissuto. 

Andando e stando

Questo volume è tra i più belli da leggere, ottimo se si vuole iniziare con la produzione letteraria della Aleramo. 

Questo è un volume che testimonia lo spirito selvaggio e libero di Sibilla e tutto quel periodo di vita che riguardò il suo viaggiare per “andare incontro al suo destino di scrittrice” incontrando varie personalità artistico/culturali, facendo esperienze tra le più disparate e scrivendo, naturalmente.

Oltre i sopracitati c’è poi la prolifica produzione poetica di Sibilla che rappresenta una miniera d’oro per la letteratura italiana e naturalmente per il lettore appassionato.

Un viaggio quello nella vita e nelle opere della Aleramo che non può che partire dal 1908 quando partecipa al Congresso Nazionale delle Donne.

Ed è lì, al Congresso Nazionale delle Donne nel 1908 che Sibilla incontrò Lina Cordula Poletti e se ne innamorò. Vissero una storia d’amore breve ed intensissima la cui fine è riassunta in una lettera del 1909 che Sibilla scrisse a Lina.

Volume, quello di “Lettere d’amore a Lina” (edito Savelli Editori), uscito fuori catalogo, quasi impossibile da trovare se non attraverso il circuito meraviglioso dell’usato.

Molto più semplice invece risulta essere il recupero di molti altri scritti della Aleramo. 

Questo grazie alla Feltrinelli editore che ha appunto messo di nuovo in commercio alcuni dei lavori della Aleramo.

Molto più complessa è la storia che riguarda Lina Cordula Poletti.

Lina Cordula Poletti

La Aleramo la chiamava “la fanciulla maschia”, per quel suo svincolarsi dai comportamenti che “dovevano” appartenere alla donna in società, retaggio di stereotipi sessuali culturali.

Una delle primissime attiviste per l’emancipazione delle donne in Italia, Lina Cordula Poletti naque a Ravenna nel 1885.

Come molto spesso capita, viene ancora oggi ricordata “affiancata” a Sibilla Aleramo oppure quando si parla dell’attrice italiana Eleonora Duse di cui fu compagna.

Pioniera della libertà sessuale fu una delle prime in Italia a viversi apertamente  le sue relazioni, seppur tormentate, con le sue compagne.

La “stabilità” emotiva arrivò quando Lina incontrò Eugenia Rasponi con cui condivideva la lotta per i diritti delle donne in Italia.

Dal punto di vista della produzione letteraria anche i suoi scritti subirono non poche controversie legali.

Con la Duse, la Poletti aveva infatti non solo instaurato una relazione d’amore ma anche una turbolenta collaborazione artistica. Alla conseguente fine della relazione ne scaturì una battaglia legale per la restituzione dei suoi manoscritti.

Tra le sue opere letterarie più belle resta “Strazio nella Divina Commedia”. 

Una conferenza tenutasi il 3 maggio del 1931 dove la Poletti, nella Sala di Dante a Ravenna lesse un suo lugno intervento sulla Divina Commedia riportato appunto in “Strazio nella Divina Commedia”.

Le sue sono opere teatrali (che scrisse durante gli anni di relazione con la Duse), poesie e soprattutto saggi.

Studi e riflessioni su D’Annunzio, Carducci, Pascoli e Dante. 

Purtroppo c’è ancora moltissima strada da fare affinché si decida di dare una nuova veste editoriale alle sue opere.

L’unica possibilità di recuperare i suoi lavori sono andare a spulciare nel circuito bibliotecario nazionale (ovviamente soprattutto in biblioteche del ciruito ravennese). 

Un saggio nel quale si approfondiscono, partendo dal primo Congresso delle Donne Italiane:  la questione femminista, la donna nell’Italia di quegli anni, il lavoro letterario della Aleramo, Poletti ed altre e la discriminazione sessuale e omosessuale.

Una lettura ed un volume che non può mancare nella libreria di ogni lettore e lettrice.

Personalità letterarie tutte italiane del novecento che scalfiscono solo la superfice di tantissime autrici ancora da scoprire, leggere ed amare.