VERDE: storia, curiosità ed usi del colore

di Matilde Maione

Vogliamo concludere questo mese ed anche quest’anno, un po’ diverso per tutti, con un colore che possa portarvi freschezza, armonia e voglia di intraprendere qualsiasi percorso abbiate in mente di percorrere.

Non abbiate paura di buttarvi nella mischia, di osare, di cambiare le circostanze del vostro essere per immettervi in sentieri sconosciuti. Potreste trovare meraviglie ad attendervi.

Il VERDE simboleggia anche cambiamento e a volte la vita ne ha bisogno.

Speriamo che possa essere un colore che vi porti coraggio, noi ve lo auguriamo!!!

🟢🟩STORIA DEL VERDE🟩🟢

Il VERDE nello spettro della luce si colloca tra il colore Giallo e quello Blu. Il suo nome deriva da “viridis” che significa vivace. È un colore ambivalente, simbolo della vita, della fortuna, delle speranze, ma anche del veleno, della sfortuna e del diavolo (in passato).

In epoca preistorica le pitture rupestri neolitiche non hanno tracce di pigmenti verdi, mentre si hanno testimonianze di popoli neolitici del nord Europa che fecero un colorante verde per i vestiti, fatto con foglie di betulla (non molto stabile e di buona fattura, più marrone che verde). Questo colore pressoché instabile, non fu preso molto in considerazione neanche dai greci. Nemmeno un sommo poeta come Omero accennò al verde, per i greci non era che una sfumatura pallida, debole e poco significativa, che finiva con lo smarrirsi in altre tinte.

Bisognerà aspettare l’epoca ellenistica affinché il verde trovi posto nella lingua di Pericle, e su influenza del latino: viene definito “prasinós”, color del “porro”, senza pronunciare le varie nuance.

Invece era tenuto in massima considerazione presso gli Egizi, simbolo di fertilità, fecondità, gioventù, crescita e rigenerazione. Associato al dio Ptah, il “Grande Creatore”, colui che aveva portato l’ordine nel caos primordiale. Anche il Dio Osiride era chiamato “Il Grande Verde” (il dio che rinasce dopo la morte) e di buon auspicio erano gli oggetti e le pietre tinte di verde.

La regina Nefertari al cospetto di Osiride: affresco della tomba di Nefertari scoperta nel 1904 dall’egittologo Ernesto Schiaparelli (Fonte: archeologiavocidalpassato.com)

Per dipingere sulle pareti di tombe o su papiro, gli artisti egizi usavano la malachite finemente macinata, estratta nel Sinai occidentale e nel deserto orientale; una scatola di colori con pigmento di malachite è stata trovata all’interno della tomba di Tutankhamon.

I romani ebbero maggiore apprezzamento per il colore verde rispetto ai greci, come possiamo vedere nei dipinti murali di Pompei, Ercolano, Lione, Vaison-la-Romaine e altre città romane.

Affresco nella “Casa del bracciale d’oro”, Pompei (Fonte: romanoimpero.com)

Nel II secolo d.C., i romani usavano il verde anche in dipinti, mosaici e vetri, e vi erano dieci parole diverse in latino per identificare le varietà di questo colore.

La storia del verde rimane comunque strettamente legata alla sua simbologia. Nel Medioevo e nel Rinascimento, il colore dell’abbigliamento mostrava il rango sociale e la professione di una persona.

Il rosso poteva essere indossato solo dalla nobiltà, il marrone ed il grigio dai contadini, il verde dai mercanti, dai banchieri, dai nobili e dalle loro famiglie.

Jan Van Eyck, Ritratto dei coniugi Arnolfini, 1434. Olio su tavola, 82 x 60 cm. Londra, National Gallery

Sfortunatamente per coloro che volevano o dovevano indossare il verde, non c’erano buoni coloranti vegetali verdi che resistevano al lavaggio e alla luce del sole. Per non parlare del fatto che per un periodo è stato associato al colore del veleno, del Diavolo, del male e della sfortuna e quindi decisamente non utilizzato.

Inoltre il verde fu accantonato anche durante l’illuminismo dove le signore aristocratiche ritenevano che gli abiti verdi alla luce delle candele diventassero dei brutti abiti marroni che decisamente non donavano al loro incarnato.

Fu solo tra la fine del settecento e l’inizio dell’800 che il verde finalmente riuscì ad avere un po’ di fortuna, imponendosi come colore della borghesia, del tempo libero e dell’igiene per poi inciampare di nuovo (venne creato un nuovo bellissimo pigmento, peccato che uno degli ingredienti fosse l’arsenico che iniziò a mietere parecchie vittime), fino ai nostri giorni dove è diventato simbolo della protezione dell’ambiente.

🍀Curiosità sul Verde🍀

-Pare che Paul Cezanne amasse ed usasse molto questo colore. Nei suoi paesaggi vi sono infinite tonalità di verde, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso. Fu denominato “Verde pappagallo” per mettere a tacere le voci sulla sua tossicità; quando però si ebbero ulteriori prove del suo effetto letale fu bandito.

Paul Cézanne, La scampagnata (Lo stagno), 1873-1874, 47 x 56.2 cm. Boston, Museum of Fine Arts (Fonte: analisidellopera.it)

Paul Cézanne, Villaggio nel bosco (1879 circa); olio su tela, 65×46 cm, collezione privata

-La gelosia nella lingua inglese viene chiamata spesso “Il mostro dagli occhi verdi” come la definì Shakespeare nel suo “Otello”.

-La bandiera della Libia, in passato completamente verde, era l’unica bandiera nazionale al mondo con un solo colore e priva di qualsiasi segno.

(Fonte: repubblica.it)

-Perché il camice dei chirurghi è verde? Intorno alla metà del 20esimo secolo, chirurghi e infermieri abbandonarono il camice bianco in favore di quello verde, più facile da pulire dalle macchie che inevitabilmente la professione comporta. Inoltre, il verde e l’azzurro sono i colori che più contrastano con quelli dell’interno del corpo umano: un aiuto in più per gli occhi di chi ci opera.

-La consuetudine di rivestire il tavolo da biliardo con un tessuto verde risale all’origine del gioco. Nel 14esimo secolo veniva praticato all’aperto, direttamente sull’erba, e somigliava moltissimo al croquet (il gioco simile all’attuale golf con cui prova a cimentarsi Alice nel romanzo “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Carroll). Quando la nobiltà inglese e francese, che lo praticava, decise di spostarsi al chiuso, per via del brutto tempo e delle sommosse popolari, il verde – questa volta, sintetico – rimase a fare da sfondo alla sfida, come nostalgico ricordo del passato.

-Le luci colorate usate per i semafori vengono fatte risalire all’Inghilterra dell’1800, in particolare alla segnaletica utilizzata, dal 1841, per regolare gli scambi ferroviari sulla ferrovia Liverpool – Manchester, considerata la prima a collegare due città (1830). Inizialmente si utilizzava un sistema di palette e bandiere colorate, in cui il rosso indicava pericolo ed il verde la possibilità di procedere con cautela. In seguito i segnali vennero sostituiti da quelli luminosi.

-Avete mai sentito parlare del verde di Parigi? è un composto chimico, più precisamente denominato acetato arsenito di rame (II), altamente tossico, il cui nome deriva dal fatto che nell‘800 fu usato per derattizzare le fogne di Parigi. Fu anche messo a punto un bellissimo pigmento verde smeraldo, il “Paris Green”, nel 1814 da due chimici Tedeschi a Schweinfurt. Particolarmente apprezzato da pittori, stilisti e tintori, fu immediatamente commercializzato e adottato praticamente in tutti i rami dell’industria. Il Verde di Parigi brillò nelle carte da parato, nei vestiti delle donne alla moda, come vernice nei giocattoli per bambini e perfino nell’industria dolciaria dove le bellissime foglie di zucchero verde appoggiate sulle torte glassate iniziarono a mietere vittime. Anche Napoleone Bonaparte lo scelse per le pareti della sua residenza durante l’esilio a Santa Elena: una decisione che gli fu forse fatale. Secondo alcuni studi condotti nella seconda metà del ‘900 sui suoi capelli, la morte dell’imperatore in esilio potrebbe ritrovarsi proprio nell’arsenico: Napoleone potrebbe essere stato lentamente avvelenato proprio dall’ambiente in cui era confinato

Catharine Breyer Van Bomel Foundation Fund, 1980 (Fonte: esquiremag.ph)

🟢USI ED EFFETTI DEL VERDE🟢

Il VERDE è il colore equilibrato per antonomasia in quanto somma di due opposti, il blu (calma) ed il giallo (energia). È il colore della natura durante le stagioni calde, rimanda con il pensiero al regno naturale ed infatti, in cromoterapia, va ad influenzare positivamente il sistema nervoso, calmandolo. Aumenta poi la capacità di analizzare le cose in modo logico, migliorando anche la memoria e l’auto-controllo.

Dipingere una parete della propria casa con il verde vuol dire regalarsi un piccolo angolo dove rilassarsi dopo una giornata di stress e ritrovare il proprio equilibrio.

(Fonte: pianetadesign.it)

Il verde indica una personalità stabile e tranquilla, che non ama gli imprevisti, nonostante gli piaccia correre per il raggiungimento di obbiettivi ambiziosi soprattutto in solitudine.

Secondo alcuni studi effettuati in ambito psicologico, coloro che amano il colore verde tendono a voler governare gli altri. Hanno sempre il desiderio di voler impressionare gli altri, prendendo mal volentieri i cambiamenti imposti da terzi.

Coloro che invece non apprezzano questo colore, sentendo nei suoi confronti un vero e proprio rifiuto, vogliono evadere dagli obblighi perché pensano di non essere in grado di superarli.

In base alla tonalità di verde questo colore può risultare avere diversi effetti e significati, ad es.:

-Verde vivo: natura, freschezza, armonia, fertilità, abbondanza, gioventù, pace…

-Verde smeraldo: riposa la vista e suggerisce stabilità e resistenza

-Verde fluo: ricorda i primi monitor di computer ed è associato al mondo virtuale e quindi artificiale

-Verde scuro: ambizione e avidità ed è assimilabile al mondo finanziario e bancario

-Verde giallastro: malattia, marcio, codardia…

-Verde acqua: risanamento emotivo e protezione

-Da anni ormai è associato a tutto ciò che è eco-sostenibile e biologico, come possiamo vedere dai packaging sugli scaffali dei supermercati in relazione a prodotti sani e eco-friendly.

Anche in farmaceutica è molto utilizzato e spesso lo troviamo anche negli ospedali e nelle scuole. Inoltre, sembra avere un’influenza positiva anche sul metabolismo, l’asma, le infiammazioni a livello articolare e la tosse. Indossando il verde di notte o utilizzando coperte verdi, è possibile alleviare l’insonnia. Proviamo?

Piccolo post scriptum: In passato, come abbiamo visto, non era un colore ben visto in quanto “[…] Chimicamente instabile nella pittura come nella tintura, è stato associato nel corso dei secoli a tutto ciò che era mutevole, effimero e volubile: l’infanzia, l’amore, la speranza, la fortuna, il gioco, il caso, il denaro. Solo nell’epoca del Romanticismo è divenuto definitivamente il colore della natura, e in seguito quello della libertà, della salute, dell’igiene, dello sport e dell’ecologia. […]”

(“𝑉𝑒𝑟𝑑𝑒. 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒” di 𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗹 𝗣𝗮𝘀𝘁𝗼𝘂𝗿𝗲𝗮𝘂)

“𝐿𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑛𝑖𝑛𝑓𝑒𝑒” (uno della serie), 1899, 𝐂𝐥𝐚𝐮𝐝𝐞 𝐌𝐨𝐧𝐞𝐭

Fonti: 

flobidesign.it, giornaledipsicologia.it, alchimiadellepietre.it, focus.it, hisour.com, doppiozero.com

“Verde. Storia di un colore” di Michel Pastoureau