“ADESSO” DI CHIARA GAMBERALE

di Anna Farías

Ho ancora due scaffali zeppi di libri che mi guardano come per dirmi “Scegli me! Scegli me! Ti prego, scegli me!”, ma… lo ammetto… ci son ricascata! Ho provato anche a cambiare autore ma non ci sono riuscita.

La curiosità di leggere un secondo romanzo della Gamberale, per inquadrare ancor meglio questa autrice, è stata più forte di ogni altro bel libro che ancora mi aspetta e mi fissa rammaricato.

Con Adesso la Gamberale mi ha nuovamente deliziato di un romanzo che non si limita a parlar d’amore, ma giunge ad analizzare l’amore che si può provare a trenta-quarant’anni; un amore che non è più da film come ci si aspetta alle prime cotte e alle prime scoperte dell’altro, ma è un amore adulto che nasce tutto da “una pallina che all’improvviso sente muoversi sotto le costole, all’altezza della pancia”. 

Questa “pallina”, che crea tanto disagio ai personaggi di questo romanzo, non è altro che il primo segno di consapevolezza che sentiamo alla nascita di un amore, accompagnato anche da un senso di paura e di debolezza.

I due protagonisti sono Lidia e Pietro, accomunati semplicemente dalla paura di innamorarsi di nuovo, vivono due vite completamente opposte e apparentemente inconciliabili:

Lidia è una presentatrice di successo, una donna esuberante, dalla parlantina facile, estroversa emotivamente, è alla ricerca di un “amore maturo” dopo aver vissuto una storia che l’ha segnata profondamente e che non le permette di allontanarsi dall’ex-marito, Lorenzo.

Pietro è un preside, un uomo dal passato difficile che vede il proprio matrimonio fallire quando la moglie decide di dedicarsi alla vita ecclesiastica, restando così da solo con la figlia, Marianna.

Entrambi vivono il trauma dell’abbandono, un trauma che li limita nell’accettare l’amore con tutti i rischi che comporta. In altre parole, i protagonisti vivono quotidianamente i disagi di un passato irrisolto, che li spinge a colpevolizzarsi, autocommiserarsi e chiudersi in sé stessi.

L’intero romanzo è incentrato sulla storia di questi due protagonisti, e non solo, a far da sfondo ci sono anche le piccole riflessioni sull’amore di alcuni personaggi secondari, o anche chiamati “personaggi satelliti della storia”. Questi accompagnano la trama centrale arricchendola di esempi e conferme.

L’intero romanzo è incentrato sulla storia di questi due protagonisti, e non solo, a far da sfondo ci sono anche le piccole riflessioni sull’amore di alcuni personaggi secondari, o anche chiamati “personaggi satelliti della storia”. Questi accompagnano la trama centrale arricchendola di esempi e conferme. 

Personalmente ho trovato questo romanzo un po’ più complesso, di lettura e comprensione, in confronto a Per dieci minuti. Infatti nelle prime pagine si ha un po’ di confusione nell’inquadrare i veri protagonisti e le proprie storie, situazione che si risolve quando il lettore arriva al curriculum vitae amatoriae di Lidia e Pietro che la stessa Gamberale inserisce nel romanzo con chiarezza e attenzione. Altra differenza è che Per dieci minuti si concentrava principalmente sulle singole riflessioni della protagonista, in Adesso la Gamberale non si limita a Lidia, né a Pietro.

Il romanzo è caratterizzato da un continuo flusso di coscienza dei vari personaggi e della voce narrante, riflessioni, pensieri, paure, insicurezze, desideri e volontà che hanno come centro scatenante l’amore.

Anche qui la Gamberale pone alla base il cambiamento: il cambiamento che è richiesto per crescere e abbandonare l’adolescenza, il cambiamento che richiede l’amore affinché due persone possano intraprendere un progetto in due, il cambiamento che occorre quando si perde tutto e la vita ti chiede di aver coraggio e continuare.

Inoltre, è interessante la tecnica narrativa che adotta la Gamberale quando ripete parti di alcuni capitoli fondamentali lungo tutto il testo, che quasi ricordano al lettore i punti chiave dell’intero romanzo. Neppure la scelta dei font è lasciata al caso, essi variano in funzione di quanto si descrive: il font più semplice per la trama centrale del romanzo, il corsivo per le storie secondarie, un font per lo scambio di email, e così via..

Ovviamente queste scelte stilistiche, almeno inizialmente, non hanno aiutato alla facile comprensione del testo, creando nel lettore un disorientamento. Tutto si “ristabilizza” quando il lettore riesce finalmente ad entrare nella storia e a comprendere a fondo la storia e lo stile della Gamberale.

Mi è piaciuto? Abbastanza. Devo ammettere che la Gamberale ha una dote nel raccontare la vita reale, per ciò che semplicemente è, lasciando una sottile speranza nel lettore di vedere i protagonisti colti da un lieto fine improvviso. È una scrittrice che sa cogliere tutti i quesiti sulla vita che, allo scoccare dei trent’anni, tutti ci porremmo o ci siamo posti, almeno una volta.

Adesso è quasi un campanellino d’allarme, è il hic et nunc, è il cogliere ora ciò che la vita pone sulla strada di ognuno, perché nulla è lasciato al caso e tutto necessita del proprio tempo. Adesso è un romanzo che ricorda che tutti hanno diritto ad una seconda possibilità.

— Questo è uno dei tanti articoli che la nostra Anna, in arte Zairaf, propone anche nel suo blog, di cui vi lasciamo il link per poter andare a spulciare tanti altri suoi lavori. Clicca qui per entrare nel mondo di Zairaf 😉 —

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