Formazione artistica a Napoli: quali enti scegliere?

Formazione artistica a Napoli: quali enti scegliere? Scopriamo l’offerta artistica formativa di alcuni enti tra i più quotati in città.

Formazione artistica a Napoli. Ecco gli enti più accreditati per chi è interessato ad intraprendere tale percorso di studi e carriera!

Liceo Artistico Santi Apostoli di Napoli: storia e curiosità

Il Liceo Artistico per eccellenza a Napoli è il Santi Apostoli sito nel cuore del Centro storico della città. L’edificio raccoglie in se il passaggio di moltissime altre storie: quelle delle persone che lo hanno costruito, le anime dei monaci teatini che lo hanno abitato ed infine i migliaia di studenti che ogni anno ne calcano i corridoi.

Inserito nel seicentesco complesso monumentale dei Santi Apostoli in pieno centro storico, tra i dedali dei cardi e dei decumani, l’edificio su disegno di Francesco Grimaldi fu voluto fortemente dal cardinale Fancesco Buoncompagni nel 1610. Nel ’13 Grimaldi muore e a rielaborarne il progetto vi sono Giacomo di Conforto e gli architetti Agostino Pepe e Pietro Di Marino Bartolomeo Picchiatti.

I lavori si conclusero nel 1649, anno in cui Ascanio Filomarino lo consacrò e lo assegno ai conventuali Padri teatini. Dopo ventidue anni di lavori L’edificio inizia ad essere “vissuto” sopravvivendo poi al terribile terremoto del 1688.

“Nel 1809 il convento fu soppresso da Gioacchino Murat e l’edificio fu destinato alla Camera notarile. Sempre in quell’ anno fu, poi, adibito a caserma ed assegnato al reggimento “Real Napoli”. Nel 1820 fu abbandonato e saccheggiato, ma due anni dopo vi alloggiarono le truppe austriache”

Negli anni Sessante dell’Ottocento l’edificio viene convertito in una manifattura di tabacchi nella quale si susseguono molte generazioni di lavoratori che ne producono gli apprezzatissimi sigari napoletani. Ma nel 1972, la secolare manifattura di tabacchi viene trasferita in una nuova sede e l’edificio (proprietà del demanio dello Stato) viene piano piano lasciato in stato di abbandono.

E solo grazie all’architetto Mario Rispoli, allora Preside del Liceo Artistico ancora ospite presso l’edificio di via Costantinopoli (Accademia di Belle Arti di Napoli) che l’edificio fu assegnato all’istituzione scolastica e, nel 1976, riassume una funzione.

“Nel 1977 i Monopoli di Stato regolarizzarono definitivamente la consegna e furono avviati i lavori di restauro. Si trattò del primo intervento nel centro antico, nel quadro del restauro degli edifici storici e monumentali e dell’utilizzazione di essi per scopi culturali. Particolarmente forte ed incisivo il ruolo di Mario Rispoli nelle scelte progettuali e tecniche degli impegnativi lavori di restauro, che restituirono la grandiosità architettonica di un tempo all’imponente costruzione”

Oggi, grazie alla sua prestigiosa sede, il Liceo Artistico di Napoli costituisce, un punto nevralgico della storia della città nonché il punto di riferimento di moltissimi studenti che vogliono intraprendere la carriera storico/artistica.

Questo infatti è IL liceo. Una istituzione che negli anni ha raccolto moltissimi artisti contemporanei di spicco del nostro paese e che, grazie alle proprie doti e la formazione acquisita presso il Liceo Artistico di Napoli, oggi vengono apprezzati e riconosciuti in tutto il mondo.

Una metà di studi ambita ma non piena di contraddizioni e criticità che negli anni hanno costellato la “storia recente” della scuola artistica la cui continuazione naturale è rappresentata dall’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Accademia di Belle Arti di Napoli: storia e curiosità

La storia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli coincide inesorabilmente con i periodo in cui, tra Illuminismo e Neoclassicismo, l’Europa mutava e si trasformava. Sotto la lente revisoria anche e soprattutto la formazione artistica. Si passa cioè da una formazione di apprendistato classico tramite Bottega ad una formazione regolare e pluriennale. Tale percorso prevede una formazione didattica all’interno di Accademie (si pensi alla formazione di David o Canova).

In questo clima dunque ha inizio la storia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

“Nel 1752, anno in cui Carlo di Borbone, in linea con quanto stava accadendo a Madrid e in altre grandi capitali europee, istituì la Real Accademia del Disegno. La prima sede fu a San Carlo alle Mortelle, dove da oltre un decennio erano attivi i reali laboratori degli Arazzi e delle Pietre Dure. Dopo soli due anni le fu annessa l’Accademia del Nudo”.

Nelle intenzioni di Carlo di Borbone vi era infatti l’idea di fare sì che l’Accademia rappresentasse il crocevia di tutte le creatività artistiche dell’Italia Meridionale. Un punto di riferimento dunque in quanto prima istituzione a Napoli rivolta proprio alla formazione alle arti figurative. Per fare ciò egli aveva in mente l’antica sede dell’Università, Palazzo degli Studi.

“Con la partenza di Carlo di Borbone fu il ministro Bernardo Tanucci a sostenere le sorti dell’istituzione, dal 1755 diretta da Giuseppe Bonito, pittore di corte fortemente rivolto al culto della tradizione figurativa locale e accademico di San Luca, che per trentaquattro anni, sino al 1789, si occupò della didattica e dell’organizzazione dell’Accademia, allora aperta a pittori, scultori, architetti, apprendisti dei reali laboratori e divisa in due ordini: uno di grado superiore e rappresentato da tre scuole, l’Accademia del Disegno, l’Accademia del Nudo e l’Accademia di Architettura (istituita nel 1762); uno di grado inferiore, la Piccola Accademia, ove si studiava disegno elementare, elementi di disegno geometrico e prospettiva”.

Quando si parla di formazione artistica oggi non si può che indicare naturalmente le Accademie come percorsi “classici” al fine di proseguire la carriera da artista ma come tutti i cambiamenti e le trasformazioni anche il passaggio da formazione presso bottega a formazione presso accademia non fu repentino ma graduale e non senza inciampi e riassesti storici. Come il caso proprio dell’Accademia di Napoli che nel ’72 assisteva ad una serie di “assesti e tentativi di riforma” che culminò nel 1890.

“Mentre Bonito, nel tempo coadiuvato da Francesco De Mura, teneva le redini dell’Accademia segnandone fortemente il gusto, primi tentativi di riforma giunsero negli anni in cui Tanucci coinvolse, come consiglieri, Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli; quest’ultimo, in particolare, tentando di indicare la strada per una moderna e nuova classicità, nel 1772 provò a riordinare le scuole proponendo anche la nomina di molti docenti, tra cui Fedele Fischetti, Giacinto Diano e Pietro Bardellino per la pittura, Giuseppe Sammartino e Tommaso Solari per la scultura, Fuga per l’architettura. I modelli erano le Accademie di Firenze, Roma e Madrid; l’intento era quello di volgere all’insegnamento della sola “arte pura”. Poco più tardi, nuovi stimoli sarebbero giunti, da lontano, da Anton Raphael Mengs, ancora su richiesta di Tanucci”.

Sarà infatti solo con la nomina a Direttore nel 1890 di J.H.Wilhelm Tischbein che, insieme a Domenico Mondo, si poté tracciare un primo assetto didattico al pari delle altre Accademie d’Europa.

“Di fatto, il primo assetto didattico ispirato a norme seguite in altre Accademie d’Europa si ebbe con l’arrivo a Napoli del tedesco J. H. Wilhelm Tischbein, nominato direttore nel 1890, insieme al napoletano Domenico Mondo. Seguace delle dottrine di Winkelmann e amico di Goethe, Tischbein non solo riuscì a recidere il legame che l’istituzione aveva mantenuto con la tradizione, ma soprattutto – istituendo anche una nuova Scuola di disegno applicato alle arti meccaniche sotto la direzione di Domenico Chelli – riuscì a separare l’insegnamento delle arti pure da quello delle arti applicate. Una separazione che si esplicò materialmente con il trasferimento dell’Accademia, ormai nominata “di Pittura”, al Palazzo degli Studi, allora Real Museo Borbonico e dunque luogo d’eccellenza per la formazione degli artisti”.

Oggi l’Accademia di Belle Arti di Napoli riveste un ruolo centrale per la formazione artistica nazionale con sbocchi nell’Internazionale. Nonostante l’offerta formativa vigente, anche nel caso dell’Accademia di Belle Arti di Napoli si è assistito a non poche problematiche, criticità e disagi da parte degli allievi che continuano a dar lustro, con il loro talento e le loro capacità, all’ente formatore.

“Con i suoi 20 corsi di diploma accademico, tra primo e secondo livello, sviluppati nelle aree delle arti visive, della progettazione artistica, delle nuove tecnologie, delle discipline per lo spettacolo, della comunicazione per il patrimonio artistico e della didattica dell’arte, rappresenta uno dei poli di eccellenza del ricco panorama di istituzioni formative di livello universitario operanti sul territorio”.

Al percorso “ortodosso” vanno poi affiancate una serie di alternative valide che Napoli offre al “futuro artista”. Vediamone alcuni!

Alternative valide: Accademia della Moda IUAD, ILAS, Scuola Internazionale Comics

All’Accademia di Belle Arti di Napoli va, eventualmente affiancata l’Accademia della Moda IUAD con sede anche a Milano. Essa è una validissima alternativa soprattutto per coloro i quali interessati in particolare al mondo della moda.

Studiare nel cuore pulsante della sartoria italiana tra il “tradizionale” ed il “contemporaneo” non può che far bene all’aspirante stilista o comunque lavoratore del ramo. Grazie ai contatti tra le due sedi, quella di Napoli appunto, e quella di Milano, l’Accademia IUAD offre moltissime opportunità e “trampolini di lancio” verso l’internazionale ma con quel quad in più che solo Napoli offre.

Per scoprirne l’offerta formativa: Accademia della Moda IUAD

Altro Istituto da “tener d’occhio” per quanto riguarda la formazione artistica contemporanea è sicuramente l’ILAS. Questa istutuzione offre moltissime opportunità legate soprattutto al modo di “comunicare l’arte” oggi attraverso nuovi stimoli e canali come i social ecc.

Offre moltissimi sbocchi interessanti e l’opportunità di rafforzare eventualmente un percorso tradizionale con qualcosa di più specifico e mirato.

Per scoprirne l’offerta formativa: ILAS 

Infine per tutti gli amanti dei fumetti, della storia degli anime, della giappomania ma non solo, Napoli offre una pluralità di offerte, dai più piccoli ai più grandi, grazie al lavoro capillare della Scuola Internazionale Comics. Vuoi apprendere i segreti del mondo delle Graphic Novel, vuoi studiare “il dietro le quinte” della realizzazione di animazioni? Il mondo dei Cartoon ti ha sempre magneticamente catturato? Allora i docenti della Scuola Internazionale Comics faranno al caso tuo.

credit: napolitoday.it

Per scoprirne l’offerta formativa: Scuola Internazionale Comics

Questa breve carrellata rappresenta solo un piccolo assaggio di quello che la città offre agli aspiranti artisti (sulla musica ci sarebbe un discorso lunghissimo da fare). Bacino del Mediterraneo, nucleo nevralgico di civiltà antiche e contemporanee Napoli è tutta da scoprire. Perché alle brutture si previene con la formazione, lo studio e l’impegno di migliaia di enti ed istituzioni che lavorano in sinergia per “cambiarne lo status quo”.

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