Musei britannici: i migliori in Inghilterra

Musei britannici: i migliori in Inghilterra per poter scoprire tra arte classica, moderna e contemporanea la cultura del Paese.

Musei britannici: quali sono i migliori? Cosa vedere se si è appassionati di arte classica? E invece per il moderno ed il contemporaneo? Cosa vedere se si ha poco tempo o se si sta organizzando un viaggio. Scopriamolo insieme.

Ecco una selezione di 10 enti museali da appuntare per futuri viaggi, ricorrenze particolari oppure se si è semplicemente curiosi di scoprire la cultura del Paese. 

1. Brisith Museum

credit: visitor

Il British Museum è tra i più grandi ed importanti musei al mondo. Fu fondato nel 1753 ad opera di Sir Hans Sloane, medico e scienziato che durante la sua vita collezionò un patrimonio letterario e artistico il cui nucleo originario risiedeva nella biblioteca di Montague House a Londra. Acquistata dallo Stato Britannico, il patrimonio artistico/culturale di Sir Hans Sloane venne allestito presso il British Museum. È il 15 gennaio 1759, si aprono i battenti del Museo britannico, inizia la storia del più antico museo al mondo.

LA COLLEZIONE

Il British Museum ospita una delle maggiori collezioni di reperti provenienti dall’Africa, dall’Oceania e dalle Americhe, rappresentando le culture delle popolazioni indigene. Più di 350 000 manufatti sparsi in un lasso di tempo di due milioni di anni raccontano la storia del genere umano.

Esso infatti non “è solo il museo pubblico più antico del mondo ma anche il museo più grande del mondo. Al suo interno, infatti, ospita 8 milioni di oggetti raccolti in uno spazio complessivo di 92mila metri quadrati di cui ben 80mila sono esposti al pubblico”

Attualmente, oltre la collezione permanente, vi sono moltissime attività del museo che riguardano le mostre temporanee. Tra le più interessanti vi è sicuramente la “The world of Stonehenge”

Da tenere in estrema considerazione vi è poi la mostra “Feminine power: the divine to the demonic”

Visitabile fino al 25 settembre 2022, la mostra si concentra sull’analizzareIn che modo tradizioni diverse vedono la femminilità? Come è stata percepita l’autorità femminile nelle culture antiche? Per approfondimenti, la mostra guarda a figure divine e demoniache temute e venerate per oltre 5.000 anni. Dalla saggezza, passione e desiderio, alla guerra, alla giustizia e alla misericordia, la diversa espressione dei poteri spirituali femminili in tutto il mondo ci spinge a riflettere su come percepiamo oggi la femminilità e l’identità di genere”.

2. Victoria and Albert Museum

Il Victoria and Albert Museum è l’altra famosissima metà culturale da vedere almeno una volta nella vita. Una coppia reale tra le più longeve, nate per amore e non per accordi familiari precedentemente presi, l’epoca della regina Vittoria furono ferventi e ricchi di innovazioni culturali ed industriali.
Il Victoria and Albert Museum ne è la testimonianza diretta.

“Il V&A è il principale museo di arte e design del mondo, che ospita una collezione permanente di oltre 2,3 milioni di oggetti che abbracciano oltre 5.000 anni di creatività umana. Il Museo custodisce molte delle collezioni nazionali del Regno Unito e ospita alcune delle maggiori risorse per lo studio di architettura, mobili, moda, tessuti, fotografia, scultura, pittura, gioielli, vetro, ceramica, arte libraria, arte e design asiatici, teatro e prestazione”.

Dai suoi esordi come Museo delle Manifatture nel 1852, alla prima pietra posta dalla regina Vittoria nel 1899, fino alle odierne gallerie all’avanguardia, il Museo si è costantemente evoluto nel collezionismo e nell’interpretazione pubblica dell’arte e del design. Le sue collezioni abbracciano oltre 5.000 anni di creatività umana praticamente in ogni mezzo, ospitate in uno dei più bei gruppi di edifici vittoriani e moderni della Gran Bretagna.

Attentissimi al “tempo che passa” ed al mutare della forma e dei linguaggi artistici, oggi il museo ha all’attivo mostre temporanee come “Fashioning Masculinities: The Art of Menswear”

Visitabile fino al 22 novembre 2022, la mostra riflette quello che è “momento di creatività senza precedenti nella moda maschile e di riflessione sul genere, questa mostra esplora come designer, sarti e artisti – e i loro clienti e modelli – hanno costruito e interpretato la mascolinità, e l’hanno scomposta alle cuciture”.

Harris Reed Fluid Romanticism 001. Courtesy Harris Reed. Photo: Giovanni Corabi

3. National Gallery

Uno dei musei imperdibili di Londra è sicuramente la Nationa Gallery sito in Trafalgar Square. Tra le più grandi pinacoteche al mondo, la National Gallery ospita ben 2.300 dipinti di varie epoche e scuole dalla metà del XII secolo all’inizio del secolo scorso.

I primi dipinti della collezione della National Gallery provenivano dal finanziere e collezionista John Julius Angerstein. La collezione era costituita da opere italiane, tra cui una grande pala d’altare di Sebastiano del Piombo, La resurrezione di Lazzaro e pregevoli esempi di scuola olandese, fiamminga e inglese.

Nel 1823 il pittore paesaggista e collezionista d’arte, Sir George Beaumont, promise alla nazione la sua collezione di quadri, a condizione che potesse essere fornita una sistemazione adeguata per la loro esposizione e conservazione. La donazione da parte di Beaumont fu fatta nel 1826. Furono esposte insieme alle opere di Angerstein a Pall Mall fino a quando l’intera collezione fu trasferita a Trafalgar Square nel 1838.

Nasceva così la National Gallery di Londra.

Tra le mostre attualmente in sede vi è quella dedicata a Raffaello, visitabile fino al 31 giungo 2022.

“Questa mostra, una delle prime in assoluto a esplorare la carriera completa di Raffaello, esamina i suoi celebri dipinti e disegni, nonché il suo lavoro nell’architettura, nella poesia e nel design per la scultura, gli arazzi e le stampe”

4. Tate Modern

Quando la Tate aprì per la prima volta le sue porte al pubblico nel 1897, aveva un solo sito, che esponeva una piccola collezione di opere d’arte britanniche.

Ad oggi, con quattro siti principali, è la collezione nazionale di arte britannica (dal 1500 ai giorni nostri) di arte moderna e contemporanea internazionale, che comprende quasi 70.000 opere d’arte.

Fortemente voluta da Henry Tate, un industriale, che aveva fatto fortuna come raffinatore di zucchero, offrì alla nazione la sua collezione di arte britannica del diciannovesimo secolo e finanziò la prima Tate Gallery. Era il 1889.

5. Oxford University Museum

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Oxford è stato fondato nel 1860 per riunire studi scientifici provenienti da tutta l’Università di Oxford.

Oggi l’apprezzatissimo museo continua ad essere un luogo di ricerca scientifica, collezionismo e lavoro sul campo e ospita un programma di eventi, mostre e attività per il pubblico e gli studenti delle scuole di ogni età.

I punti salienti delle collezioni includono il primo dinosauro scientificamente descritto al mondo – Megalosaurus bucklandii – e il famoso Oxford Dodo, gli unici resti dei tessuti molli del dodo estinto.

Il museo fa parte dei giardini, delle biblioteche e dei musei dell’Università di Oxford ed è supervisionato dal Board of Visitors e supportato da Honorary Associates. Inoltre, il Museo di antropologia e archeologia di Pitt Rivers è adiacente all’edificio del museo, quindi entrambi i luoghi possono essere goduti in un unica visita.

LA COLLEZIONE

Il museo conta oltre sette milioni di esemplari storici e moderni che abbracciano il mondo naturale. Nella collezione di reperti sono inclusi cinque milioni di insetti; oltre mezzo milione di fossili, rocce e minerali; e oltre 250.000 esemplari zoologici.

Inoltre il museo ospita anche una biblioteca di circa 20.000 libri ed un archivio contenente circa mezzo milione di manoscritti.

Si è previsto il completamento, quest’anno, della trasformazione del Cortile Principale del museo iniziata nel 2021 e che prevede completa sostituzione delle “grandi vetrine” e l’installazione di nuovi splendidi allestimenti.

6. Museo della stregoneria di Boscastle

Il Museo della Stregoneria è una “creazione” di Cecil Williamson, il cui interesse per la stregoneria e la magia iniziò durante l’infanzia.

Cecil inizialmente fondò un Museo della Stregoneria a Stratford-upon-Avon ma, dopo l’opposizione locale, si trasferì sull’Isola di Man e nel 1951 aprì il Centro del folclore della superstizione e della stregoneria.

Ed è proprio nel ’51 che Cecil incontra e stringe accordi con Gerald Gardner, il fondatore della Wicca moderna. Col passare del tempo, gli interessi dei due uomini divennero però sempre più divergenti e Cecil tornò sulla terraferma per allestire una serie di musei di stregoneria.

Alla fine, Cecil si stabilì nel villaggio di Boscastle, in Cornovaglia, e nel 1960 aprì il Museo della Stregoneria.

Oggi, rappresenta una metà davvero affascinante “con nuove entusiasmanti mostre, mostre temporanee ed eventi e una collezione che è cresciuta fino a oltre 3000 oggetti e oltre 7000 libri; la storia del Museo della Stregoneria continua a ispirare e incuriosire persone da tutto il mondo”.

7. Istitut of Contemporary Art

L’ICA è stata fondata da un collettivo di artisti, poeti e i loro sostenitori, tra cui Peter Gregory, E.L.T. Mesens, Roland Penrose, Herbert Read e Peter Watson.

Durante la fine degli anni Quaranta e Cinquanta, l’ICA presentò progetti innovativi organizzati dai membri del Gruppo Indipendente. Tra i più riusciti sicuramente: Crescita e Forma (1951) e Parallelo di Vita e Arte (1953).

Spesso indicato come il luogo di nascita della Pop art, l’ICA ha sostenuto molto presto gli artisti proto-pop Richard Hamilton e Eduardo Paolozzi, oltre a mettere in scena le prime grandi mostre istituzionali britanniche di Francis Bacon, Pablo Picasso e Alison e Peter Smithson.

Siamo ancora una volta investiti in una visione radicalmente progressista dell’ICA: un’ICA in cui diversi modi di produzione culturale prosperano grazie all’impegno reciproco e un programma che parla delle sfide del 21° secolo

8. Baltic Centre for Contemporary Art

Il BALTIC Center for Contemporary Art è stato inaugurato il 13 luglio 2002. La mostra inaugurale, B.OPEN, comprendeva opere di Chris Burden, Carsten Holler, Julian Opie, Jaume Plensa e Jane & Louise Wilson, e ha attirato oltre 35.000 visitatori nella prima settimana.

Da allora BALTIC ha presentato oltre 226 mostre di opere di 476 artisti di 64 nazionalità e ha accolto più di 8 milioni di visitatori.

La meraviglia di questo Centro per l’arte contemporanea è rappresentato, non solo dalla struttura architettonica che accoglie la collezione e le attività del Cento, ma soprattutto dall’archivio, reso digitale ed accessibile ad appassionati e gli studiosi.

Interessantissimo è poi il progetto Podcast del museo realizzato durante il 2021 disponibile qui

9. Middlesbrough Istitute of Modèrn Art

credit: art fund

Il Middlesbrough Institute of Modern Art, noto anche come MIMA, è una galleria d’arte contemporanea con sede nel centro di Middlesbrough, in Inghilterra.

La galleria è stata ufficialmente inaugurata domenica 27 gennaio 2007 e contiene circa 2500 opere.

Attualmente in sede vi è la mostra “Chemical City” che sarà accessibile fino al 29 maggio 2022.

“Chemical City è una grande mostra tematica sui lasciti della produzione chimica nella Tees Valley. Partendo da un focus sulla produzione di materie plastiche nell’area, la mostra viaggia attraverso temi sociali, economici, materiali ed ecologici più ampi. Traccia le relazioni tra i primi esperimenti con fibre sintetiche e coloranti e le innovazioni contemporanee in una moda più sostenibile attraverso materiali storici e prodotti di design contemporaneo. La pittura, la scultura e il cinema degli artisti ripercorrono gli impatti della manifattura del XX secolo su persone e luoghi”

10. Design Museum

Il Design Museum è poi una delle mete culturali da non lasciarsi scappare. Il museo offre una interessantissima mostra “Designer Maker User” che è un’introduzione alla collezione del museo. Essa esamina infatti lo sviluppo del design moderno attraverso questi tre ruoli interconnessi andando così ad illustrare il patrimonio permanente del museo. 

Una lista “toccata e fuga”, dunque, per stuzzicare la curiosità e la fascinazione di grandi e piccini nei confronti dell’arte britannica.