RAGNAROK: il teen-drama norvegese con dei e giganti

Di Annarita Farias

Ragnarok: la serie norvegese originale Netflix che rimaneggia gli antichi miti nordici per proiettarli ai nostri giorni

Quando si sente parlare degli dei Thor e Loki è inevitabile immaginarsi i forti e potenti figli di Odino reinventati dalla mente di Stan Lee – interpretati da Chris Hemsworth e Tom Hiddleston – per l’immenso universo Marvel. Ma come sarebbero Thor e Loki nei panni di due adolescenti alla scoperta di se stessi?

Creata dal pluripremiato scrittore Adam Price e prodotta dalla società danese SAM Productions, Ragnarok è una delle serie norvegesi originali Netflix più viste negli ultimi anni. Composta da due stagioni di 6 episodi ciascuna, Ragnarok è un dramma di formazione che si basa sulla mitologia scandinava e la rielabora come mai è stato fatto finora. Crediamo che i nordici abbiano la loro voce quando si tratta di narrazione e vorremmo contribuire a dimostrarlo con questa serie su larga scala scritta da un team nordico con scrittori norvegesi, svedesi e danesi”, ha affermato Adam Price, creatore di Ragnarok.

David Stakston & Jonas Strand Gravli

Conosci te stesso

Trama Stagione 1. Dopo la sconvolgente morte del marito, Turid (Henriette Steenstrup) decide di ritornare – con i due figli adolescenti Magne (David Stakston, SKAM) e Laurits (Jonas Strand Gravli) – nella propria cittadina natale, Edda, ultimo territorio norvegese ad aver abbandonato il culto degli dei norreni per convertirsi al Cristianesimo. Magne è il classico ragazzo solitario, taciturno e di buon cuore; mentre il fratello minore Laurits è il suo esatto opposto: sardonico, eccentrico ed opportunista. Ma una volta arrivati a Edda, a poco a poco, si rendono conto che la realtà che li circonda non è come appare e… neppure loro stessi.

THOR e LOKI

Osservando i due fratelli protagonisti è semplice intuire le divinità che incarneranno: Magne si scoprirà presto essere Thor, che nella mitologia nordica è il primo figlio di Odino, re degli dèi, e di Jord, dèa della terra. Thor è il più forte fra tutti gli uomini e gli dèi e, per questo motivo, gli è affidata la difesa del mondo contro i giganti, nemici mortali. La sua straordinaria arma è il magico martello Mjöllnir, forgiato dagli antichi nani, che gli permetteva di creare dei potenti fulmini.

Thor è il dio del tuono e come tale è molto antico. […] I tuoni e i fulmini che scuotono il cielo durante le tempeste sono manifestazione della sua potenza divina. Del tuono si dice che viene provocato dal passaggio nel cielo del carro del dio. Il nome stesso del dio significa «tuono». […] Il lampo, simbolo visibile del dio (accanto al tuono che, come si è detto, ne è la manifestazione udibile), concentra il potere sovrano creatore o distruttore dell’energia celeste: è fuoco dal quale scaturisce l’acqua feconda della pioggia. L’arma da cui è prodotto è il martello magico del dio, che rappresenta l’utensile nel quale è concentrata e posseduta la potenza del dio del cielo.” – Gianna Chiesa Isnardi, I miti nordici

Ragnarok Directed by Jannik Johansen Produced by Stine Melgaard Photo Credit Rolf Konow,SMPSP is a must

Laurits, invece, incarnerà Loki, figura mitologica metà dio e metà gigante descritto nelle leggende come un essere intelligente e di bell’aspetto ed il dio più ingannevole e crudele di Asgard, il regno dove dimoravano gli dèi norreni.

Loki è una figura divina del tutto singolare, il cui carattere è segnato da una profonda ambivalenza apparentemente insanabile. Egli è infatti compagno di Odino e di Thor (col primo anzi pare addirittura aver stretto un legame di fratellanza di sangue) ed è colui che soccorre gli dèi in diverse situazioni difficili; tuttavia è anche un demone nemico dell’ordine cosmico, un buffone ridicolo e funesto, un impostore maligno e pericoloso. Appartiene alla stirpe degli dèi, tuttavia la sua famiglia e la sua progenie sono legate ai demoni del male e hanno pessima natura.

[…] Ma l’appartenenza di Loki al mondo delle origini è suggerita soprattutto dalla funzione che egli pare avere nei diversi miti dove appare al contempo ausilio e nemico degli dèi. Loki incarna in realtà il principio del male che ha origine nelle origini stesse del mondo, ed è tuttavia necessario all’esistenza del cosmo, incentrata su un dualismo fondamentale e sull’equilibrio di opposti princìpi. Loki conosce e possiede il principio del male, egli è il «veleno» dell’esistenza: talora però per assurdo deve difendere e preservare il principio del bene perché la sua lotta contro di esso dovrà concludersi solamente al tempo stabilito nell’ultimo giorno.”– Gianna Chiesa Isnardi, I miti nordici

EPISODIC

L’importanza di aver cura della nostra terra

Sotto molti aspetti, Ragnarok è senz’altro un prodotto originale: l’idea che, dopo esser scomparsi – o meglio, “mimetizzati” – per tanti anni, gli antichi giganti vivano e dominino in silenzio nella nostra società odierna, incuriosirebbe chiunque. Se a ciò si aggiunge anche il ritorno degli dei, pronti a combattere magnanimamente in difesa degli esseri umani per cacciare i giganti, allora è un prodotto che merita sicuramente una possibilità.

Ma i punti di forza della serie non si esauriscono qui: sullo sfondo della mitologia norrena, Ragnarok riesce a trattare temi adolescenziali e sociali, ma soprattutto pone attenzione al tema dell’inquinamento e dei problemi ambientali. “La serie – ha spiegato Price – ha al centro un problema a cui non solo le persone nei paesi nordici, ma anche le persone di tutto il mondo in misura crescente sono costrette a rispondere: il nostro clima, che negli ultimi anni ha subito notevoli cambiamenti. Le calotte polari si stanno sciogliendo a una velocità che nessuno aveva previsto. Attraversiamo lunghi periodi di siccità. Gli inverni sono troppo caldi. Sempre più frequentemente, sperimentiamo esplosioni di freddo estremo. Il mondo sta cambiando e qualcuno potrebbe affermare che siamo diretti verso un nuovo Ragnarok . A meno che qualcuno non intervenga in tempo…”

La fittizia cittadina di Edda è completamente immersa nella natura, situata nei pressi di un ghiacciaio. Sembrerebbe il posto adatto dove vivere serenamente ma la realtà è ben diversa: la Jutul Industries – una delle quattro famiglie più ricche e potenti di tutta la Norvegia e per cui lavora Turid – è sospettata di aver contaminato con sostante altamente tossiche l’acqua del paese. E nonostante la fauna marina continui a morire e le persone ad ammalarsi, l’influenza ed il potere della famiglia Jutul si palesa essere un vero e proprio inestirpabile cancro per l’intera città. Ma… cos’altro nascondono?

In attesa di Ragnarok 3

Se la prima stagione è senz’altro il preludio di un’avvincente “teen-fantasy”, nella seconda stagione il mondo dei miti e quello della realtà si fondono sempre più, chiarendo i ruoli e gli schieramenti di ciò che sarà il cosiddetto “Ragnarok”, cioè il «fato degli dèi». Dunque, nella terza stagione – di cui ancora non è stata rilasciata una data d’esordio – molto probabilmente si realizzerà il tanto atteso giorno del Ragnarok, giorno in cui le forze del caos, guidate dal dio Loki, causeranno una tragica ed epica battaglia che, secondo la mitologia, si concluderà con la distruzione del mondo che conosciamo.  

“Si colpiranno i fratelli

e l’un l’altro si daranno la morte;

i cugini spezzeranno

i legami di parentela;

crudo è il mondo,

grande l’adulterio.

Tempo d’asce, tempo di spade,

gli scudi si fenderanno,

tempo di venti, tempo di lupi,

prima che il mondo crolli.

Neppure un uomo

un altro ne risparmierà.”

– Estratto dall’Edda Poetica.